Quanto è difficile

Creato il 07 novembre 2011 da Gianlucaciucci
Il sindaco di Genova Marta Vincenzi si trova nell'occhio del ciclone a causa dell'inadeguata gestione della catastrofe che ha sconvolto il capoluogo ligure. Persino Francesco Merlo su Repubblica dedica parole poco lusinghiere a quella che fino a poco tempo fa era soprannominata "SuperMarta", concludendo con una sentenza di inadeguatezza. Probabilmente hanno tutti ragione, i cittadini che l'hanno aggredita e preso a calci la sua macchina e pure i commentatori sui media perché, effettivamente, la scelta di non chiudere le scuole ha prodotto quattro delle sette vittime. Vero è che chi deve prendere decisioni in momenti drammatici ha buone probabilità di fallire, basti vedere ciò che è avvenuto a Napoli col rinvio della partita di campionato tra i partenopei e la Juventus. Si è scatenato un vespaio di polemiche non appena è comparso il sole sulla città, subito si è parlato di esagerata prudenza, addirittura di pressioni del Napoli stesso per avere un rinvio e recuperare dalle fatiche della Champions e mille altre illazioni. Ovviamente in un caso e nell'altro non avremo mai la possibilità di sapere come sarebbe andata se si fosse presa la decisione opposta e proprio per questo motivo non mi sento di condannare (per quel che vale) Marta Vincenzi. All'opposto merita tutti gli attacchi ricevuti per come ha gestito il dopo tragedia: parlare di "terrorismo" se avesse intimato ai cittadini di restare a casa o di "tsunami" per quanto avvenuto è un comportamento folle. Insomma il sindaco alla ricerca di una via di fuga per sé stessa ha finito con l'offendere e insultare tutti, dai nonni "stonati" alle "persone che si sono messe in pericolo da sole". Eppure sarebbe bastato chiedere scusa per l'errore commesso, fare un doveroso mea culpa che non l'avrebbe probabilmente salvata dagli insulti degli esasperati ma che l'avrebbe rivalutata come donna delle istituzioni e come essere umano.
Purtroppo è un costume diffuso quello di difendersi attaccando, di non voler mai ammettere i proprio errori e in questo modo peggiorare la situazione, esasperare la discussione, portare tutto all'estremo e tutti allo stremo delle forze. Abbiamo bisogno di ripartire dai concetti semplici.

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