Di ritorno da una piccola fuga di tre giorni a Roma, insieme ad un amica, mi lascio andare ad alcune considerazioni.
Camminando per le strade della “città eterna” non ho potuto non notare, tra i turisti per lo più stranieri, un’infinità di venditori ambulanti che, per tutto il giorno (…e buona parte della notte) bazzicano per le piazze cercando di vendere i souvenir più svariati, dai classici magneti o cartoline, fino a strani oggettini dalla dubbia utilità.
Diversi espongono la propria mercanzia su lenzuola stese a terra, altri invece preferiscono vagare con decine di sciarpe o cappelli in mano, a mio parere, importunando i passanti.
Premettendo che non ho nulla contro le comunità arabe, africane o cinesi che si insediano con i loro negozietti nelle nostre città, mettendo in atto una spietata concorrenza nei confronti dei commercianti italiani,dati i prezzi stracciati che offrono, penso che queste pressanti strategie di vendita “on the road” siano davvero inopportune e fastidiose.
Inoltre in una città come Roma, ricca di meraviglie archeologiche capaci di catapultare i turisti indietro nel tempo, in un’atmosfera quasi magica, credo che il business degli ambulanti, portati dalla globalizzazione, sia ancor più fuori luogo e spiacevole.
Diverso è invece il caso dei musicisti, dei pittori, dei cantanti e, in generale, degli artisti che hanno deciso di allietare le strade con il loro talento, incantando con melodie e voci soavi, e “obbligando” chiunque a fermarsi, almeno per un attimo, di fronte a splendidi dipinti che, come fotografie, ritraggono gli scorci più belli della città.
Detto ciò credo che, fortunatamente, niente e nessuno sia in grado di oscurare l’incredibile patrimonio della Capitale, i suoi affacci mozzafiato, i suoi vicoli incantati e tutto quello che, ogni giorno, attira milioni di turisti da tutto il mondo.
Arte, cultura, moda e buon cibo, tutto quello che si può desiderare in un’unica parola: ROMA!
(alcune delle foto che ho scattato)