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Quanto vale la vita di un uomo di fronte alla speculazione?

Creato il 20 novembre 2013 da Gianna
Quante volte ancora ci fideremo di chi ci parlerà di identità mentre la stravolgono lasciandoci nudi nella desolazione? Quanto vale la coscienza civile? [Giovanna Casagrande] 
da http://www.globalist.it/
Quanto vale la vita di un uomo di fronte alla speculazione?
Quanto vale una vita umana? Quanto vale la vita di un'anziana disabile in sedia a rotelle annegata dentro la sua casa?
Quanto vale la vita di un bambino di tre anni morto chiedendo aiuto a un uomo che non è riuscito a salvarlo?
E quanto vale la vita di un pastore che muore in un'alluvione mentre cerca di salvare il suo bestiame?
Vale qualcosa rispetto al cemento sparso come incenso benedetto? O vale qualcosa rispetto ai corsi d'acqua deviati per rubare altra terra alla natura, che qui da noi qualcuno chiama ingrata?
Quanto vale una coscienza oggi?
Quanto vale il peso di azioni che non hanno tenuto conto della tragedia odierna? Quanto vale la coscienza di chi ha svenduto porzioni di Sardegna al primo che arrivava con i denari giusti, quelli che bastavano agli speculatori, a certi amministratori, non certo a questa terra spogliata della sua identità, nuda e allagata, una terra che si allarga con i gomiti alti per uscire dalle strade che l'hanno segnata senza pensare alle cicatrici.

Quanto vale oggi la Sardegna che riempie la televisione, quanto vale in termini di ascolto questa tragedia?
E noi, quanto siamo disposti a spendere ancora, in ambiente, in lavoro, in sogni da relizzare?
Quanto siamo disposti a spendere per ascoltare ancora le parole di chi si nasconde dietro situazioni climatiche al di là di ogni ragionevole previsione? Quanto valiamo noi oggi che muti vediamo immagini che ci mostrano l'incuria dell'uomo, l'arroganza dell'uomo,il menefreghismo dell'uomo?
E quante volte ancora ci piegheremo alla volontà di chi deciderà gli spazi da destinare a pale o a campi da golf o ad alberghi?

Quante volte ancora ci fideremo di chi ci parlerà di identità mentre la stravolgono lasciandoci nudi nella desolazione?
Quanto siamo disposti a spendere in paesi che si svuotano e zone industriali che sorgono in piccoli paesi dove c'è sempre il progettista giusto al momento giusto?
Quanto siamo disposti a regalare ancora di noi, a farci violare la storia e la speranza?
Quanto siamo disposti davvero a credere che oltre il tunnel non c'è una luce qualsiasi ma, se davvero vogliamo ci potrà essere il nostro futuro? Quanto ci resta ancora da spendere per noi stessi?


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