Ormai troppo spesso assistiamo a diverse morti avvenute sia sul lavoro o negli ospedali; ma quanto vale una vita umana?
Una domanda che può essere banale per chi sta in un mondo in cui la medicina dovrebbe essere un diritto acquisito per tutti ed invece è una continua merce di cambio esclusivamente per la funzione elettorale.
Ogni persona sana di mente si chiede il perché di queste “morti politiche” come l’ultima avvenuta qualche giorno fa a San Pietro al Natisone per colpa di una scellerata visione miope e ottusa della Sanità pubblica, la quale ha messo in evidenza tutta la fragilità del sistema sanitario, dove come sempre si antepone la razionalizzazione dei servizi, intesa come taglio netto, alla sacralità della vita umana.
In questo frangente non parlo di responsabilità politiche che sicuramente ci saranno, ma di responsabilità morali in questa morte assurda che con un po’ di intelligenza e lungimiranza poteva essere evitata.
La moralità politica non è solo la specchiata trasparenza che un personaggio deve avere per occupare un posto nelle Istituzioni, ma deve comprendere anche le scelte che esso fa della cosa Pubblica non perdendo mai di vista la persona come elemento centrale della sua opera.
Ma quanto vale una vita umana, duecentomila euro, duemilioni di euro? Questo non lo so, quello che so che come detto prima è che la politica (sicuramente non quella con la P maiuscola nel quale Friuli V.G non vi è traccia) dovrebbe essere molto più vicina ai Cittadini e non parlo nel periodo elettorale dove le promesse si susseguono giorno per giorno fino ad esaurirsi quando si vince e dimenticando la parola data.