In occasione della grande Festa che il Quartiere organizzerà per Positanesi ed Ospiti nel pomeriggio-sera del Primo Novembre.
CHIESA NUOVA
" Il quartiere più “alto” di Positano è la Chiesa Nuova, distretto che deve il suo nome dalla chiesa con copertura a cupola che domina l’intero paese dall’alto.
La Chiesa a pianta ellittica è tra le più singolari della Costiera Amalfitana: la sua bellezza, oltre che nell’architettura, risiede nel bellissimo pavimento maiolicato, che rappresenta un unico grande disegno con girali e palmette sovrapposte. Ma questa non era l’unica chiesa del quartiere: ve n’era una dedicata a San Nicola nella parte più alta, la Chiesa di San Salvatore in Via Mangialupini e quella di Santa Lucia, poco lontana da quella intitolata a Santa Maria delle Grazie.
"Non lontano dalla Chiesa Nuova, vicino l’Asilo “Luigi Rossi”, si trovava la casa di Errico Talamo, parroco di Positano nella seconda metà dell’Ottocento ed autore della “Monografia della Città di Positano”, opera di straordinaria importanza per la ricostruzione della storia positanese di quell’epoca....
Il quartiere
Al di sotto della strada statale, lì dove si snoda il viale che conduce alla spiaggia, si trovava la “fabbrica del ghiaccio”, edificio di fondamentale importanza per la vita quotidiana prima dell’arrivo dei moderni elettrodomestici. La gente vi si recava tutti i giorni ad acquistare blocchi di ghiaccio che servivano per conservare le vivande più a lungo, sostituendo il sale che per secoli è stato l’unico aiuto per evitare che il cibo marcisse. Le “bacchette” erano utilizzate anche per produrre gustose granite artigianali amate da adulti e bambini.
di Antonella Apuzzo
Per le vie del Borgo....
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Negli anni Quaranta, quando ancora la Chiesa Nuova si chiamava in miez a terr, oggi ha sede il Municipio di Positano, ex Villa Priore...
Caprile a Eduardo Del Castillo la moglie Wanda De Felicis, Roberto Scielzo,
e Dado Predieri, intrigati dallo spettacolare colpo d'occhio su quella
verticalità urbanistica, da sempre celebrata come caratteristica dell'aggregato
urbano positanese.
cui straordinaria cupola in calcestruzzo ci riporta alle parole del celebre
autore de Il mulino sul Po, Riccardo Bacchelli, che visse a Positano nel 1926
in via Mangialupini: " i tetti a cupola schiacciata, appresi dalle foggie (sic)
moresche ... Son fatti d’uno scuro battuto di calcestruzzo, e il lume di luna,
splendido sul mare, pare vi muoia sopra senza riflessi". Il motivo della foggia
moresca è ripreso da Alberto Micciché che, a proposito della Chiesa Nuova,
sostiene "Se si ponesse una dorata mezzaluna di metallo al sommo della sua
cupola la diresti una moschea, tanto ne ha l’aspetto".
Nel 1923 Adolf Erbslöh dovette riprendere la Chiesa Nuova, in un dipinto non
recuperato, se la copertina del libro scritto su di lui da Sabine Fehlemann nel
2000, dal titolo Adolf Erbslöh. Vom Expressionismus zum Neuen Naturgefühl,
rappresenta appunto la Chiesa Nuova.
Già nel 1924, l'anno in cui nasce il Bar Internazionale, Günther Stüdemann
inquadra la Chiesa Nuova dal basso sia in un acquerello realizzato dal rione
Fornillo sia, in un disegno più ravvicinato, con lo sfondo di Monte
Sant'Angelo. L'unica opera del 1925 è una china dove una massa lussureggiante
di fichi d'India quasi oblitera la sagoma della Chiesa, vista dall'alto.
E' un periodo, questo centrale degli anni Venti, che registra opere pittoriche
di grande impatto visivo: nel 1925 il tedesco Hans Dornbach realizza Positano
con cavaliere nero, una bellissima sequenza volumetrica e cromatica, con
predominanti sfumature di verdi e azzurri, che culmina nella cupola della
Chiesa Nuova; in angolo sulla destra, in basso, il cavaliere nero.
In questo stesso 1925, Valentino White in una gouache rappresenta con grande
efficacia La Chiesa nuova dall'alto; ma egli si distinse anche nell’utilizzo
della fotografia, e in particolare per le sue immagini di Positano, come una
fotografia del 1925 circa, Positano, la Chiesa Nuova.
Nel 1927 l'ungherese Pal Bor dipinge, fra l'altro, Strada mediterranea, una
stradina del rione Chiesa Nuova, che colpisce per la bellezza cromatica: sembra
che la luce mediterranea sia per lui, segnato anche da un lungo internamento,
vitale e l'ha ricercata proprio a Positano. Agli inizi degli anni Trenta, probabilmente nel 1933, l'austriaca Trude Waehner riprende la Chiesa Nuova dalla prima curva scendendo dal Bar Internazionale, con l'immagine di giardini che ora non esistono più.
Alla prima metà degli anni Trenta si lega anche un acquerello dal titolo
Positano d'inverno, utilizzato come copertina di un Catalogo per la Mostra
Oswald Baer 1906-1941 Aquarelle und Zeichnungen, a Jena nel 2006, che
rappresenta appunto la Chiesa Nuova.
Degli otto disegni che Alberto Miccichè realizza come illustrazioni
dell'articolo Positano. La gemma della divina costiera scritto dallo stesso in
"Le Vie d'Italia" del 1941, ben tre guardano alla Chiesa Nuova.
Carlo Terzolo, un piemontese a Positano, realizza nel 1959 l'acquerello
Positano, dove è rappresentata la chiesetta di Santa Lucia nel rione Chiesa Nuova, con
predominanti toni d'azzurro, principale sede espositiva della 1a Festa della
Chiesa Nuova. Tale esposizione è interamente curata dalla dott.ssa Matilde
Romito.
Vedi anche su: http://positanomylife.blogspot.it/2011/10/associazione-chiesa-nuova-2-la-festa.html
Gianni Ummarino e Minnia Bagier posano davanti ad un’ opera di Robin olio su masonite 3mt x 1,30 esposta nel Bar Internazionale di Positano. Questo quadro mi racconta Mimì Collina, proprietario del locale , fu dipinto espressamente per lui e per quella parete come " scambio di beni..." - "Stava spesso da noi e una volta gli chiesi un dipinto adatto al nome del locale , " Bar Internazionale" quindi qualcosa che simboleggiasse l'unione dei popoli.
Nell' arte e cultura di questi anni a Chiesa nuova non dimentichiamoci di
" mani di fata" perché ti rassicura e non ti fa soffrire ...
Ragazzini che giocano a calcio sul sagrato di Chiesa Nuova