Qui allo Starbooks, ci piacciono un sacco le rubriche che escono a cadenza quandocipare. Tipo questa, dove vi segnalo blog che io seguo sempre con grande interesse, tra un caffè e l’altro.
E commento anche, spesso, quando al bar c’è poca affluenza.
L’ultimo commento che ho lasciato sul blog di Emiliano B. diceva che adoro il suo modo di raccontare le cose, perché è vero, ho un’insana passione per la scrittura semplice, senza arzigogoli, ma mai banale (quando comincio a saltare con gli occhi intere righe, è la fine).
Nel suo ultimo post, Emiliano parlava di Parma, e ne parlava così:
[...]Evitare di incastrarsi nei particolari storti, di fissarsi sui dettagli deprimenti, può essere utile ogni tanto. La città ti illude di non essere quella che è, se le vai incontro e non le fai le pulci. Ti avviluppa con le sue strade pastello come nella bambagia di un’anestesia e puoi camminare per via D’Azeglio senza sentire le urla improbabili e sguaiate di un venditore di formaggio, i colpi di clacson di un mostro tatuato tutto rosso in faccia, gli apprezzamenti non richiesti di un gruppo di ragazzi, appoggiati ai tavolini di un “Pizza al taglio”, a una passante. Che sarà mai? Non si deve sempre scavare, analizzare, sezionare, approfondire. È concesso ogni tanto un consolatorio sorvolare.
Che io Parma non so manco dove sta, a momenti, però non importa. Mi piace leggere le immagini che gli altri riescono a descrivere, altri che magari non scrivono libri, ma forse fanno qualcosa di più, ti raccontano, ti ispirano, così, su un blog, per il semplice gusto di farlo e di renderti partecipe delle loro cose, tipo una passeggiata in giro per Parma.
Ovviamente consiglio.