Quatrro Voci, Una Storia

Creato il 19 dicembre 2011 da Albix

LA VERA BIOGRAFIA DI GESU’
NARRATA DA  4 LETTERATI DI FINE SEICENTO
IN LINGUA VOLGARE
(attingendo alle fonti canoniche, ma non solo)

- Prologo-

Questa è la ricostruzione della biografia di un Uomo chiamato Gesù, mandato sulla terra da Dio per la salvezza dell’Umanità, composta in dieci giorni da quattro poeti di fine seicento, forse dal 5 ottobre al 14 ottobre 1690 e si basa sulle fonti canoniche del Nuovo Testamento (e non solo) per narrare le vicende terrene del Figlio di Dio, dalle Sue Origini sino alla Sua Resurrezione. Volendo scrivere  e diffondere la loro opera in lingua italiana, gli originari autori, seppure le loro intenzioni fossero oneste e devote, a causa del divieto assoluto di volgarizzazione della Bibbia che la Chiesa Cattolica Romana aveva introdotto con Papa Clemente VIII nel 1596 (che aveva incaricato il  Sant’Uffizio di reprimere con severità ed intransigenza  le relative violazioni), decisero non solo di restare anonimi, ma anche di  cambiare le date delle loro riunioni sostituendole con quelle che vanno dal 5 ottobre al 14 ottobre 1582. Avevano infatti studiato la questione da un punto di vista giuridico ed erano arrivati alla conclusione che, qualora fossero stati scoperti, l’imputazione contro di loro sarebbe dovuta cadere dinanzi al famigerato Tribunale dell’Inquisizione (il braccio armato del Sant’Uffizio) per il fatto che in seguito al Decreto con cui   Papa Gregorio XIII aveva riformato il calendario Giuliano, dal 4 ottobre 1582 doveva passarsi direttamente al 15 ottobre 1582. Così che nessun Ufficio Pubblico dello Stato Pontificio, e tanto meno un suo Tribunale, avrebbe potuto condannare qualcuno per un reato commesso in un periodo mai esistito. Gli autori pensarono così di celarsi dietro il nome dei quattro evangelisti canonici, attribuendo ai loro occasionali ospiti e collaboratori l’identità fittizia dei discepoli più stretti di Gesù. Si riservarono tuttavia di rilevare la loro vera identità soltanto dopo la stampa del libro. L’opera di ricostruzione è stata condotta su  alcuni frammenti degli scritti originari che hanno consentito, seppure con evidenti difficoltà, la presente pubblicazione.  L’idea originaria era dunque quella di narrare la storia di Gesù Cristo, Figlio di Dio, fattosi Uomo sulla Terra, in lingua volgare, facendo convergere  in un unico contesto letterario, tutte le vicende narrate dai testimoni diretti. Per loro maggiore tutela, ad ogni buon conto, come già detto, gli autori celarono la loro identità dietro gli pseudonimi di Marco, Matteo, Luca e Giovanni, attribuendo ai loro amici e sodali, volenterosi di dare un contributo personale alla storia di Gesù,  l’identità di Pietro, Andrea, Giacomo il Maggiore, Giacomo il Minore, Giuda Taddeo, Bartolomeo Natanaele, Simone il Cananeo, Filippo, Tommaso e Giuda Iscariota. Anche il luogo ove i quattro si riunirono ed ospitarono i loro collaboratori occasionali è rimasta segreta, pur se si crede che essi furono ospitati in una casa isolata di Làmole, oggi sotto l’amministrazione toscana ma all’epoca  territorio soggetto alla sovranità del Papa. Nella stesura della loro opera letteraria gli autori  sembrano aver privilegiato la forma metrica della terzina di endecasillabi, anche se non mancano adattamenti della Canzone petrarchesca, della Ballata Grande, del Sonetto e numerose quartine di settenari, frammisti ad ottonari.

Prima Giornata – 5 ottobre 1582
Mattino (Parte Prima)

[Luca, Matteo e Giovanni, in attesa di Marco, che li raggiungerà nel pomeriggio con due tanto inattesi quanto graditi ospiti, gettano le basi della loro storia, presentando il loro personaggio sia nella sua origine divina (In principio era il Verbo), sia in quella terrena (Antenati di Gesù), proseguendo poi con l’Annunciazione, il Concepimento e la Nascita di Gesù.]

Luca: - Dunque, amici, siamo d’accordo?
Giovanni: – Sì, io sì! Mi sembra la cosa più saggia. Tu, Matteo, che ne pensi?
Matteo: – Ma sì! Anche se la nostra fama non se ne gioverà molto…. Pensate se questo libro, che in pratica sarà  il primo Vangelo in volgare, dovesse diffondersi! In fondo, oggi, con la stampa, potrebbe anche accadere…
Luca: - Beh, intanto la nostra è una storia, un romanzo, come si usa dire oggi e  non una Bibbia di carattere teologico…
Matteo: - Però ci siamo ripromessi di essere fedeli nel riportare le parole autentiche e le vicende vere della vita di Gesù! E poi, proprio i caratteri di originalità costituiscono motivo giusto per l’attribuzione di paternità che io reclamo, anche se, per altro verso, avrei paura delle conseguenze. La gloria e la fama attirerebbero l’attenzione del Sant’Uffizio…
Luca: - Se la mettiamo su questo piano ti do ragione; ma  mi viene   un’idea capace di salvare il vino e la botte…
Matteo: - Un’idea? Che idea?
Luca: - Sentite: potremmo compilare una carta testamentaria, rivendicando con essa la paternità letteraria dell’opera ma incaricando il Notaro ricevente di non rendere pubblica la nostra Carta prima che l’ultimo di noi abbia lasciato questa valle di lacrime…
Matteo: - Mi pare proprio una bella idea, nevvero Giovanni?
Giovanni: - Sì, certo! Ma Marco sarà d’accordo?
Luca: - Basterà chiederglielo al pomeriggio, quando arriva! Ma vedrete che sarà d’accordo!
Giovanni: - D’altronde sarebbe comunque prudente compilare la Carta a fine storia…
Matteo: – Già! Non si sa mai che qualche spia dell’inquisizione… Se quelli vengono a sapere che stiamo traducendo ampi stralci del nuovo Testamento in volgare, poveri noi…
Luca: - La prudenza non è mai troppa, anche se qui a Làmole i giudici dello stato pontificio non sono certo vicini!
Matteo: - Bene, animo dunque: come inizia la nostra storia!?
Luca: - Dal principio, naturalmente!
Giovanni: - In principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio…
Matteo: - Bello! Come suona bene! Quindi questa sarà la  pagina uno del nostro libro?
Luca: – Penso di sì! Ma questo lo vedrà il tipografo! Non dimenticare che si usa anteporre il titolo e poi la prefazione… Noi cerchiamo di numerare le nostre pergamene secondo l’ordine prestabilito.
Matteo: - E’ vero! Hai ragione! Ti chiedo scusa, ma io fremo d’emozione: questo dovrebbe essere il mio primo libro a venire stampato!
Luca: - Anche per me. Ma non comparirà col nostro nome! Buffo vero?
Matteo: Già! Il nostro nome apparirà dopo morti!
Luca: Non ci pensiamo. Dai Giovanni, leggici il tuo primo brano per intero!

Giovanni:

-“In principio era il Verbo
E il Verbo era presso Dio
Il Qual teneva in serbo
Di riscattare il fio

Dell’umana corruzione
Mandandoci Suo figlio
Che nato da puro Giglio
È Sua rivelazione

In uno con lo Spirito
Ma puoi elencarne tre!
Come la Legge per Mosè
Fu data, la Grazia Cristo

Ci ha portato e Verità.
Pur se d’ogni cosa è Autore
L’uomo, mal riconoscitore
Lo ha trattato con viltà.

Ma a color che L’hanno accolto
Lui li ha resi fratelli
Dandogli i doni più belli
Senza riceverne molto.

Il Verbo fu carne e storia
Venendo a vivere di qua!
Noi vedemmo la Sua gloria
D’unigenità Verità!

Venne un uomo inviato
Da Dio, a nome Giovanni;
venne negli stessi anni,
la Luce ha testimoniato!

Egli non era la Luce,
ma d’Essa era testimone,
nel mondo il Vero Timone,
poscia venne, Vero Duce!

Tutto è stato fatto da Lui,
ma senza, niente è creato!
Lui non è stato accettato,
Astro splendente in cieli bui!

Dio, nessuno l’ha mai visto;
l’Unigenito Suo Figlio,
che nel Padre è consiglio,
viene rivelato in Cristo!


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