Quattro anni per trascrivere la Bibbia per intero

Creato il 13 maggio 2013 da Sulromanzo

Ci ha messo ben quattro anni, ma alla fine ce l’ha fatta. Phillip Patterson, sessantatreenne, ha iniziato nel 2009 a ricopiare, a penna, parola per parola, frase per frase, la Bibbia. E sabato scorso, nella sua chiesa di Spencertown, New York, davanti ai fedeli, ha portato a termine il suo faticoso lavoro fissando sulla carta le ultime parole dell’Apocalisse, e chiudendo la cerimonia con un “amen”.

È considerabile un’impresa, in qualche modo, quella di prendere in mano, giorno dopo giorno, una penna e, come uno scriba o un amanuense, lavorare per quattordici ore con pazienza e dedizione alla causa.

Ma perché qualcosa di simile? Secondo Patterson, si è trattato di un progetto portato avanti per imparare qualcosa di più sulla Bibbia, e, sostiene l’uomo, la sua idea e il lavoro che ne è conseguito, hanno contributo a farlo diventare un uomo con più pazienza, maggiormente sicuro di sé, e più amorevole.

Di certo si è trattato di un bell’esercizio di “riscrittura”, rallentato dai non pochi problemi di salute di Patterson, ma che, alla fine, ha fatto salire l’uomo agli onori della cronaca, con tributi degni di un eroe dei nostri “tempi moderni”.

Esempio di abnegazione o inutile routine, dunque? Con tutta probabilità, anche in questo caso la “verità” sta nel mezzo. In ogni caso, sempre meglio di quei praticanti purtroppo in difficoltà sul numero dei vangeli accolti nella Bibbia, incerti e dubbiosi sulla differenza che passa tra Antico Testamento e Nuovo Testamento, o svaniti a sentir parlare di Leviatano.

Media: Scegli un punteggio12345 Nessun voto finora

Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :