Etimologia
La parola mosca vola sino a noi dopo essere partita da più destinazioni: la troviamo nella lingua latina (mùsca), in quella sanscrita (makshikà) e in quella greca (myìske).
La vera curiosità, però, pare nascondersi nella radice “mus” che, secondo gli esperti, in latino andrebbe ricondotta a topo, mentre in sanscrito a involare e, per estensione, a rubare. In sintesi, comunque, da questo comprendiamo come le mosche non siano mai state veramente simpatiche.
Classifiche
I più venduti della settimana (fonte Ibs)
3. Il mercante di libri maledetti di Marcello Simoni, Newton Compton
2. I pesci non chiudono gli occhi di Erri De Luca, Feltrinelli
1. Le prime luci del mattino di Fabio Volo, Mondadori
La top 3 dei gialli e dei noir (fonte Ibs)
3. Il suggeritore di Donato Carrisi, TEA
2. Il tribunale delle anime di Donato Carrisi, Longanesi
1. Il mercante di libri maledetti di Marcello Simoni, Newton Compton
Qualche consiglio di lettura noir
La mosca dalle gambe lunghe di James Sallis
Griffin è nero, arrabbiato, generoso e duro. Una durezza rivolta contro se stesso, però, più che verso gli altri. New Orleans è pulsante di violenza e di peccato e Griffin ne conosce ogni angolo buio. I suoi clienti gli chiedono sempre e solo di ritrovare persone scomparse. Quattro indagini, stavolta, per quattro persone scomparse: Corene, un’attivista ingoiata dalla città; Cordelia, una ragazzina fuggita da casa; Cherie, la sorella di un compagno di sventura di Griffin; infine David, suo figlio, ovvero il passato doloroso che riemerge.
Mosca cieca di Michael DiMercurio
Da tempo in guerra contro l’occidente, il leader di un Fronte Islamico progetta di attaccare direttamente gli Stati Uniti. Con cosa? Ma con una nuova e micidiale arma nucleare, ovviamente. La testata Scorpion, secondo le intenzioni, dovrebbe essere lanciata, attraversare il Mediterraneo e l’Atlantico e, al largo della Groenlandia, lanciare i propri missili contro Washington. Qualcosa va storto, però, e per cominciare nel migliore dei modi, serve affondare subito due sommergibili a stelle e strisce… Un colossal di carta e inchiosto, insomma.
Il «Pensierismo» di Carlo Cavalli
Mosche
Le regole della buona scrittura?
È vero, spesso omettiamo l’acca.
Ma non sbagliamo mai la doppia della cacca.
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