Il camino è acceso e la luce del fuoco si riflette sulle copertine dei libri sparsi sugli scaffali. La poltrona è calda e avvolgente. Fuori, un paesaggio non definito ed estraneo. Mi guardo intorno e i miei occhi si posano su alcune fotografie. Volti opachi e stanchi. Non so se sono sola. Vorrei esplorare le altre stanze e cercare i segni di qualche presenza timida e umana, ma l'ospite sta arrivando. Mi sento sfiorare la spalla. È lei. Si siede davanti a me e mi sorride. I suoi contorni sono confusi e si chiama Libertà. Rimane in silenzio. È in attesa di una mia parola, ma nessun suono si libera nell'aria. Vorrei porle delle domande, vorrei dirle quello che provo, vorrei rimproverarla e supplicarla, vorrei riuscire a toccarle la mano. Vorrei fare tutto e non riesco a fare niente. Lei avverte la mia difficoltà e lenta si alza."Nessuno ci è mai riuscito", dice.E in un attimo scompare.La stanza torna silenziosa, il fuoco continua a bruciare, il paesaggio fuori dalla finestra è sempre incerto. Chiudo gli occhi e subito li riapro. Sono esattamente dove voglio essere.
B.