Quattro player americani alla conquista dell'oro cinese

Creato il 03 gennaio 2011 da Rapstyle83

Quattro player americani
alla conquista dell'oro cinese


Tom Dwan, Phill Ivey, John Juanda e Johnny Chan, quattro fenomeni americani, battono la pista cinese alla ricerca di polli da spennare. È questo il nuovo corso del poker: ora Pechino è la nuova Mecca per i migliori giocatori del mondo



ROMA - La caccia al pollo non conosce più confini. Decenni fa c'erano Amarillo Slim, Doyle Brunson e pochi altri campioni che giravano gli States in una corsa all'oro in stile gangster. Roba da uomini senz'anima, pronti a mirare, centrare e colpire il pollo di turno, per poi scappare con il malloppo e raccontare l'impresa al bar successivo. Storie degli anni '60, in un ambiente che nei libri scritti dai protagonisti ha il profumo dei film western.
Oggi quell'America affronta la crisi e l'assalto alla diligenza si corre lungo le coste della Cina meridionale, con la differenza che i generosi turisti di Pechino ricambiano con sorrisi e potendoselo permettere restano affascinati dallo spettacolo che ti può garantire un poker player. Roba da uomini senz'anima si diceva, o forse da ragazzi con il cuore d'acciaio. I nuovi cacciatori sono Tom Dwan, Phill Ivey, John Juanda e Johnny Chan. Quattro assi che hanno abbandonato i tavoli dell'Asian Poker Tour di Macao, evidentemente con un piatto da sbadigli per chi è abituato far girare sul tavolo verde cifre pesanti. Quaranta milioni di dollari in un paio di sessioni  -  si vocifera - garantiti in buona parte da player cinesi.
Lo Star World Casinò ha infatti aperto la stanza speciale, quella che prevede puntate minime anche da 20-30 mila dollari e una cifra ben più alta per potersi sedere. Il bilancio? Finora è senza dubbio favorevole agli squali, specie per Phill Ivey e Tom Dwan, che vantano un attivo di circa due milioni di dollari. Non benissimo
Juanda, sotto di qualche centinaia di migliaia di dollari, ma ormai la voce si è sparsa e pare che altri player stiano partendo in fretta e furia per prenotare il proprio posto nel tavolo più ricco del mondo.
Dalla Bobby's room di Las Vegas, dove prima della crisi miliardari americani erano pronti a rischiare buona parte della loro fortuna in qualche mano spericolata, allo Star World Casinò. Da Andy Beal, il re di tutti i polli, che nel 2006 perse 16 milioni di dollari contro un sindacato dei migliori giocatori americani, ai nuovi ricchi della Cina.
"Il piatto più grande della settimana   - rivela Tom Hall, uno dei testimoni  -  è stato di circa 2 milioni di dollari. I giocatori cinesi amano l'azione e, per questo motivo, trovano divertente sedersi al tavolo con 'durrrr'. Detestano i giocatori chiusi. In questi giorni, più di una volta, hanno voluto sollecitare il raddoppio dei bui, per forzare i professionisti a giocare". Gli uomini dagli occhi a mandorla sono noti per essere degli gambler incalliti: "Molti ragazzi seduti al tavolo, provengono dal mondo delle scommesse. E in questi giorni ho visto molte side bet e assicurazioni che sono per loro fonte di grande divertimento  e permettono ai più deboli  di entrare in big pot".
Si gioca, si racconta, magari un po' si esagera. Su Assopoker si dice che Dwan tra un rilancio e un all in stia già pensando pensando di trasferirsi nel nuovo paradiso dei giocatori di poker. Casinò, belle ragazze e polli in gran quantità. Sarà un po' per i soldi, un po' per la fama, ma alcuni grinder non sognano altro.

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