Una domanda complessa complessa. Secondo voi, ho guardato il film Tartarughe Ninja perché:
A) Sono cresciuto con il cartone animato degli anni '80 a loro dedicato. B) Di recente dopo aver apprezzato Guardiani della Galassia mi sono riavvicinato (anzi, mi sono avvicinato per la prima volta) al genere cinefumetto fracassone. C) C'è Megan Fox.
"Scusate, ma non ce la faccio a non essere topa
nemmeno con un casco da bimbaminkia in testa..."
Avete risposto tutti la C? Sono diventato così prevedibile? È vero. La risposta C è esatta, però lo sono anche le altre due. La C magari è un filino più esatta delle altre, lo riconosco, eppure anche la A e la B hanno giocato il loro peso, sebbene minore, nella decisione di guardarmi questo nuovo film con attori in carne e ossa dedicato alle Tartarughe Ninja. Attori in carne e ossa fino a un certo punto. Megan Fox compare in tutto il suo carnale splendore, mentre i 4 teenage mutant ninja turtles appaiono per magia grazie ai prodigi del motion capture e si muovono in una maniera naturale e non ridicola. Non che gli spunti ridicoli siano del tutto assenti da questo film, ma grazie a un buon uso dell'(auto)ironia, la pellicola sa bene come sdrammatizzare l'assurdità delle situazioni presentate. È proprio grazie alle dosi abbondanti di umorismo che il film si salva e fa guadagnare al cinema action/fantastico la seconda insperata sufficienza in pochi giorni qui su Pensieri Cannibali dopo il marvelloso Guardiani della Galassia. Non è l'unica carta giocata dalla pellicola. Tartarughe Ninja fa anche leva, soprattutto all'inizio, sull'effetto nostalgia. Rivedere dopo tanti anni questi 4 screanzati animaletti muscolosi in azione non dico mi abbia fatto commuovere, ma se non altro mi ha ricordato perché all'epoca, quando ero un bambinetto, li adoravo tanto. Innanzitutto perché sono pizza-dipendenti proprio come me. Poi perché le tartarughe come animali mi piacevano parecchio, non so bene il motivo, tanto che all'epoca avevo pure due tartarughine d'acqua. E infine mi piacevano i personaggi. Alcuni, almeno. Il mio preferito era Leonardo, la mente, il leader, la vera guida spirituale del gruppo, altroché quell'odioso rompiscatole di Splinter. Un ruolo fondamentale poi lo giocava, così come lo gioca tutt'ora, il simpa di turno Michelangelo. È lui a fornire i momenti più divertenti a una pellicola tutta basata sull'intrattenimento. Mi sono invece sempre sembrati un po' inutili Donatello, quello tecnologico del gruppo che qui poteva essere sfruttato meglio, visto che oggi non c'è niente di più cool di un personaggio nerd, e Raffaello, lo scorbutico duro e puro (ma in fondo in fondo un tenerone) che invece qui ha un ruolo persino eccessivamente rilevante.
Nostalgia canaglia o meno, le quattro tartarughe ninja ripiene di steroidi tutto sommato funzionano ancora oggi, chi l'avrebbe detto? Dopo operazioni bambinesche come quelle delle pellicole sui Puffi e su Alvin Superstar, o i vari episodi dedicati a degli altri residuati degli anni '80 come i Transformers, non mi aspettavo che una risurrezione dei Turtles a livelli decenti sarebbe stata possibile, e invece sbagliavo. Per una volta, anche io mi sono sbagliato, lo confesso. Riconosciuto ciò, va detto che la visione scivola bene anche e soprattutto per via della presenza di Megan Fox. Per le sue grandi doti recitative, intendo ovviamente.
Guardate che professionista formidabile.
Esegue incredibili acrobazie, senza manco bisogno dello stuntman.
Di contro, dopo aver detto cosa funziona, vanno anche sottolineati i limiti di una pellicola che ha lo spessore di una sottiletta, una sceneggiatura che fin dal primo istante si sa già dove andrà a parare, dei cattivoni stereotipati che più stereotipati non si potrebbe, una lunga serie di combattimenti eccessivi e noiosi e una sequenza di inseguimento tra camion che fa riclassificare le pellicole fantascientifiche con Will Smith come film neorealisti. Pur con tutti questi difetti, e mi sa che nella mia immensa bontà in cui sono immerso oggi ho dimenticato qualcosa, Tartarughe Ninja scorre veloce, grazie anche a una durata umana, contro le 3 ore circa l'uno dei film dei Transformers, tutto sommato si fa ricordare con un sorriso (ebete) sulla faccia e mi ha pure fatto ricordare di quando ero un bimbetto. Per un film che in partenza si candidava al titolo di pellicola più trash e inguardabile dell'anno, è già molto. Forse però il merito non va attribuito tanto alle tartarughe, ma solo alla topa. (voto 6/10)