Dalla polvere del tempo accumulatasi sugli scaffali della chiesa della Madonna del Pilone a Torino è stata riportata alla luce un’antica raccolta di notizie sulla chiesa e di grazie ricevute che ripercorre trecento anni di vita, offrendo un felice spaccato della quotidianità dei parrocchiani attraverso le loro speranze, gli accadimenti quotidiani, la fede semplice e forte nell’immagine della Madre di Dio.
La ristampa anastatica di La Madonna del Pilone. Il Libro d’oro delle sue grazie è stato pubblicato dal teologo Domenico Franchetti nel 1928, ma la sua origine risale al Seicento, quando un devoto cominciò a raccogliere in un manoscritto i miracoli e le grazie ottenute dagli abitanti del piccolo borgo che sorgeva attorno al santuario. Si tratta di storie di “pescatori che nell’alzare la rete o nel tendere l’amo, perdono l’equilibrio e rovesciano nell’acqua; barcaiuoli a cui sfuggono i remi o si rompe la barca e sono strascinati nella corrente; nuotatori a cui vengono meno le forze; bagnanti inesperti, che ingannati dalle acque traditrici, stanno per bere la morte; allegre comitive di naviganti la cui barca s’incarena o trova falle che la riempiono d’acqua… cadute e capitomboli di giovani e di vecchi i quali stanti sull’orlo del fiume o transitando sui ponti cadono e sobbissano nelle acque”.
Il racconto si avvia con il primo miracolo del 1644, che diede il motivo della fondazione del santuario, per addentrarsi in tante brutte avventure a lieto fine che la devozione motivò con la grazia ricevuta. I tre estensori che nei secoli si sono alternati nella stesura dei racconti si fermano all’inizio dell’Ottocento e solo nel 1928 ebbero gli onori della stampa. Il volumetto è disponibile su richiesta presso la parrocchia della Madonna del Pilone, in corso Casale 195 a Torino.