Qubit, contrazione di quantum bit, è il termine coniato da Benjamin Schumacher per indicare il bit quantistico ovvero l’unità di informazione quantistica. Per definire il qubit è indispensabile introdurre innanzi tutto il concetto nuovo di quanto di informazione, cioè la più piccola porzione in cui una qualsiasi informazione codificata può essere scomposta; è quindi l’unità di misura dell’informazione codificata. Così come il bit è il quanto di informazione della computazione classica, la computazione quantistica si basa su un concetto analogo: il quantum bit. Al pari del bit, il qubit è un oggetto matematico con determinate specifiche proprietà.
Il vantaggio nel trattare i qubit come entità astratte risiede nella libertà di costruire una teoria generale della computazione quantistica che non dipende dagli specifici sistemi utilizzati per la sua realizzazione. Chiarito il titolo passiamo adesso al testo: quale miglior biglietto da visita di una serie di racconti, da me direttamente selezionati, da poter offrire a chi vuol conoscermi? Questa la motivazione che mi ha portato a predisporre questi fogli nei quali ho inserito ciò che più mi piace tra quello che ho scritto. Nessun editore, nessun lettore mi ha richiesto questo libretto, pertanto le scelte sono solo mie. Se la critica rimanda sempre alle Storie di fine millennio, personalmente ho ben altre preferenze, così dopo alcuni giorni che la facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi di Firenze mi aveva invitato per parlare di Nikola Tesla, ho deciso di allestire queste pagine. Cari lettori, se mi state leggendo saprete che mi definisco uno scrittore di letteratura fantastica e che privilegio il racconto al romanzo. Di racconti ne ho scritti centinaia, di romanzi solo due (un terzo, mai terminato, è solo in bozze). Le motivazioni di questo forse, e solo in parte, le potete trovare in Letteratura come menzogna di Manganelli.
Ho anche voluto affrontare alcuni argomenti e biografie, che a mio avviso, sono al limite della realtà e confinano con la fantascienza. Il fondamentalismo islamico è a mio avviso più vicino alla fantascienza più truce che alla realtà, così come la vita ordinaria nello stato di Israele ha sicuramente contatti con il fantastico. Poi ho affrontato le biografie di Tesla, Titor e Blissett. Tesla è il Leonardo da Vinci del secolo passato e colui che ha immaginato il futuro del nostro secolo. Titor è un se-dicente crononauta che ci accompagna nella tecnologia del viaggio nel tempo, e Luther Blissett è il nome collettivo di un terrorista mediatico. Queste biografie-ricerche coprono il mio campo d’interesse che va dalle indisciplinate discipline interdisciplinari nell’arte, al teletrasporto e ai viaggi nel tempo. E tutti i miei affluenti sono stati scritti anche con l’utilizzo della tecnica che Burroughs definisce cut- up, che da buon collagista dell’arte postale, quale io sono, particolarmente amo. Nella letteratura mi identifico con Borges quando scrive che esiste un unico scrittore universale, colui che ha scritto tutti i libri del passato, che sta scrivendo i libri del presente e che scriverà tutti i libri del futuro. Lo interpreto come un’entità mistica supersistente che utilizza come avatar ogni scrittore dei nostri molteplici mondi. Vedo anche uno scienziato-scopritore universale, che manda innanzi la scienza servendosi dei vari avatar. Adesso che il 2012 s’avvicina con le sue sconcertanti profezie, penso che le catastrofi a ripetizione, si siano ormai quasi tutte manifestate e non resti che passare a quella nuova era, che mi auguro sia migliore delle precedenti. Certo è che non c’è molto da sentirsi allegri. Dominiamo la Terra perché eravamo l’animale più aggressivo, e continuiamo ad esserlo. La natura e la sua selezione naturale è costellata da dolori, morti e catastrofi. La stessa evoluzione non avrebbe senso senza la morte. E qui mi torna in mente la trilogia di Valis di Dick, per cui se ammettiamo l’esistenza di una divinità creatrice, dobbiamo prepararci a renderci conto, che essa sia completamente folle.
Ma veniamo al titolo di questa raccolta che ho voluto in sintonia con l’evoluzione scientifica del nostro presente. Abbiamo una realtà ordinaria che sempre più è modificata dalle realtà virtuali, dalla fisica quantistica e dalla geometria frattale. Queste tre discipline non sono limitate all’ambito della fisica, della geometria, della matematica, ma generano algoritmi che stanno invadendo sempre più concretamente il nostro reale, modificandolo. Pensiamo solo al Principio di indeterminazione di Heisenberg e a quanto esso modifichi ogni cosa. Pensiamo alla teoria del multiverso e alle sue implicazioni. E qui torno a Tesla, che lavorava al teletrasporto, mentre Marconi, utilizzando ben 17 brevetti di Tesla, trasmetteva la lettera “S” da un capo all’altro dell’oceano. Qualcuno ha scritto che potremo trovare dio nello spazio quantico tra una sinapsi e l’altra di un futuro computer quantico, basato sui qubit, è ovvio. La risposta alla domanda fondamentale su: la vita, l’universo e tutto quanto è un concetto affrontato magistralmente dalla serie di romanzi di fantascienza di Douglas Adams dedicata alla Guida galattica per gli autostoppisti. In questi romanzi per cercare la risposta viene costruito un supercomputer chiamato Pensiero Profondo che dopo un’elaborazione della durata di sette milioni e mezzo di anni fornisce la risposta. Nel libro di Adams un gruppo di scienziati, i cui componenti sono in realtà la proiezione pandimensionale di una razza di esseri super-intelligenti esistenti su un piano dimensionale superiore, costruisce Pensiero Profondo, il secondo più grande computer di tutti i tempi e di tutti gli spazi, per ottenere la risposta alla Domanda Fondamentale sulla Vita, sull’Universo e Tutto quanto (in lingua inglese The Ultimate Question of Life, the Universe and Everything). Dopo sette milioni e mezzo di anni il computer fornisce la risposta: “42″.
A questo punto penso d’aver lanciato molteplici input, per cui chi volesse lavorarci sopra è padronissimo di farlo. Un’altra cosa: tutti (o quasi) i miei scritti sono scaricabili gratuitamente in rete. Se poi ne voleste qualcuno in cartaceo, li trovate (quasi) tutti su lulu.com. Per critiche e suggerimenti , entrambi sempre molto graditi, mi trovate a baccelli1@interfree.it . Ma bando alle ciance: mi sono dilungato oltre misura, adesso passiamo alla lettura dei racconti da me selezionati, tutti scritti dal 1998 al 2011e già presenti in varie raccolte.
Vittorio Baccelli
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