Nüsslein, studia le comunità microbiche del suolo foresta pluviale. "Abbiamo verificato come dopo la conversione foresta pluviale in pascoli, le comunità batteriche erano sostanzialmente diverse da quelle dei suoli forestali. Non cambia il numero delle specie, ma anche il modo con cui queste interagiscono - molto meno che nel suolo della foresta pluviale. Questo fattore è molto importante perché la conseguenza è che questi ecosistemi sono meno capaci di affrontare fattori di stress".
La ricerca è frutto di quattro anni di studi in una grande fattoria nello stato brasiliano della Rondonia, dove la foresta veniva convertita in suolo agricolo. Malgrado nel suolo agricolo il numero di specie di batteri sembra aumentato, la perdita di intervalli ristretti tra le diverse comunità di batteri si traduce in una omogeneizzazione biotica e in una perdita globale di diversità. Gli scienziati temono che la perdita di variabilità genetica nei batteri dopo la conversione di una foresta in suolo agricolo, possa ridurre drasticamente la capacità degli ecosistemi di reagire a perturbazioni, e sperano che questo nuovo elementi contribuisca a formare le decisioni circa la protezione della foresta pluviale amazzonica.
Jorge Rodrigues dell'Università del Texas ad Arlington aggiunge: "Sappiamo da tempo che la conversione della foresta pluviale in Amazzonia in terreni agricoli comporta una perdita di biodiversità di piante e animali. Ora sappiamo che questo vale anche per le comunità microbiche, essenziali all'ecosistema".
Circa la metà delle forte pluviali del pianeta si trovano in Amazzonia, che ospita un terzo delle specie del pianeta. Ma l'Amazzonia sperimenta anche uno dei più alti tassi di deforestazione. L'agricoltura è uno dei pilastri dello sviluppo del Brasile, e questo rende più difficile la protezioen della foresta amazzonica, ma secondo i ricercatori si tratta comunque di un problema essenziale, perché anche l'agricoltura sarà minacciata dalla progressiva perdita delle foreste.
Ora Rodrigues e i suoi colleghi stanno analizzando la biodiversità microbica nelle foreste secondarie, ricresciute nei pascoli abbandonati.
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