Quei momenti in cui pensi che il lettore sia un cretino

Creato il 11 luglio 2014 da Andreapomella

Una volta ho sentito due scrittori che parlavano tra loro, e uno diceva all’altro: “Hai presente quei momenti in cui pensi che il lettore sia un cretino?”, tirando in ballo una delle questioni fondamentali del rapporto che lega l’autore del testo al lettore, vale a dire le insicurezze dell’autore. Una mente sveglia infatti non cadrà nell’errore di giudicare lo scrittore che ha pronunciato quella frase come una persona insolente che ritiene di rivolgersi a un pubblico di subnormali. Al contrario. Lo scrittore è in realtà uno sfiduciato che tende a gettare discredito su se stesso giudicandosi incapace di spiegare le cose in modo limpido, di assolvere cioè al suo compito principale, che non è solo raccontare, ma è farlo senza disseminare passaggi oscuri. Il non sentirsi all’altezza della sfida a cui si sta invitando il lettore in effetti è uno dei passaggi psicologici essenziali nella creazione di un testo letterario. La scrittura funziona pressappoco come l’amore, il traguardo è fare breccia nel cuore del lettore. La scrittura, come l’amore, rincretinisce.