Cosa abbia mai combinato questo signore che fu prefetto fascista con la spiccata attitudine a far osservare le leggi razziali, non si sa e a nessuno importa. Ma è lo zio del potere attuale e dunque il busto e l’intestazione della piazza antistante è come un atto di devozione volto a propiziarsi il signore che siede vicino a Berlusconi.
Certo 20 mila euro sono tanti per un busto minimale, ma la giunta di destra della provincia è molto generosa con i fondi del terremoto: su otto milioni di euro, ne ha già spesi 220 mila per onorare lo zio di Letta, per ricordare Taricone e per altre amenità del genere. Robaccia e lo dimostra il fatto che temendo dimostrazioni peraltro già annunciate dall’Anpi , hanno collocato il monumento allo zio ignoto a piazza deserta, come i ladri. E del resto che altro sarebbe questo riconoscimento a uno sconosciuto, se non un furto ai terremotati? E anche un insulto alla storia?
Certo a Gianni farà piacere, visto che è quasi egli stesso un busto semovente e mellifluo, magari ha pure sollecitato la realizzazione dell’opera affidandone ai fedeli valletti provinciali la realizzazione. Non si sa e sono convinto che all’occorrenza si schermirebbe. Chi io? E intanto magari briga per un futuro monumento a se stesso, naturalmente più grande e maestoso.
Consiglierei il bronzo che sarebbe perfetto per la faccia e che oltretutto attira i piccioni. Cosa che malauguratamente all’originale non capita.