Ho già sottolineato più volte i miei errori nell’impostazione iniziale della campagna, frutto dell’ingenuità di un pomeriggio per cui mi sono preso sonori e meritati coppini misti a pernacchie in buona parte inappuntabili, ma credo sia opportuno, nell’introdurre queste considerazioni finali, rimarcare il concetto ricorrendo ad un ammenicolo paratestuale:
AVEVO FATTO UNA CAZZATA
Una cazzata che ha, tra le altre cose, anche fatto passare per ciò che non è una persona che ha pensato, voluto e si è impegnata per questa iniziativa almeno quanto me. Finché non mi sono accorto delle basi dell’equivoco “vacanze-pagate” sono stato un perfetto cretino.
Detto questo. L’ebook: per quanto ne sappiamo noi in primis, al momento, uscirà la prossima primavera, conterrà mappe interattive, spazi dedicati al data journalism, sezioni con contenuti video, oltre ovviamente ai nostri racconti dei luoghi di New York, dalla Manhattan di Holden al bar del Padrino. Ne siamo entusiasti, parlando a nome di entrambi, e vogliamo ringraziare chiunque abbia partecipato con un’offerta, una condivisione, un augurio o anche una critica che poi si è rivelata di vitale importanza. Mi era passato per la mente di scrivere qui una lista coi vostri nomi (di tutti, non solo dei donatori), ma in pochi secondi ho realizzato che qualcuno avrebbe potuto – a ragione – mandarmi al diavolo, per cui fate come se.
Per strani allineamenti astrali partiremo proprio con Emirates, che grazie all’ennesima promozione ha la tariffa più bassa di tutte le compagnie consultate (più bassa di British, più bassa di Air France, più bassa di FinnAir, più bassa di complicate combinazioni di Delta e Iberia con scalo a Pontassieve) e soggiorneremo dove capita, o meglio dove troveremo i prezzi più accessibili – i funders avranno solerti e noiosi update in seguito a ogni spesa di prenotazione, ovviamente. Quindi, ecco: è stata una bella pensata, poi è stata una tragedia, quindi un “non ce la faremo mai”. Ma adesso diventerà un libro, il mio primo, scritto a due mani con la persona giusta. Per cui, che dirvi: grazie. A tutti. Ma tutti-tutti, davvero.