Coinvolge sin dall’inizio, a tratti quasi commuove, convince sul finale. Quel che sapeva Maisie non è certo un film indimenticabile, ma ha il raro pregio di essere un’opera coerente, compiuta, che rimane fedele a se stessa. Il film prende il punto di vista della piccola e ci fa vivere tutta la triste situazione del divorzio e della ricerca degli affetti con la “distanza” fisica e spirituale con cui la vive Maisie. Le discussioni dei genitori sono sempre dietro l’angolo, odio e rancore non si manifestano mai in una piccoletta incapace di provare cattivi sentimenti, lo sguardo sulla realtà è sempre quello di chi vuole vivere nel sole. I due registi sono bravi nel non (s)cadere mai in toni (melo)drammatici, attenti e vigili a tenere l’humor del film in linea con l’amabile incoscienza della piccola.
Ottima la prova dell’intero cast. Magnifica e dolcissima la piccola Onata Aprile, con un musino che suscita tenerezza e simpatia a prima vista. Julianne Moore è padrona di un personaggio non facile, vulnerabile, dall’animo contrastato, che non sa ma vorrebbe solo amare un po’ la figlia. Steve Coogan dopo la recente ottima prova in Philomena di Frears ce ne regala un’altra, sorniona, precisa, da grande attore. Bravi anche il bellone Alexander Skarsgard e la bella acqua e sapone Joanna Vanderham.
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