quel che sarà

Da Apolide

L’incoscienza,
che stempera
verso l’adesso
e il qui,
il riemergere
prima confuso
da mondi nascosti
ed ovattati,
sarà  sapere
di essere scintilla
che dal fuoco inesausto
vola via,
ma ne ha nostalgia,
quel che sarà

Il risveglio,
l’aprire sguardi
alle nascenti luci,
il poter sussurrare,
all’anima:
di nuovo, vivo,
sarà muovere passi
su questa scena,
il cui fondale
non si può ancora violare,
quel che sarà

Il tuo calore
che mi invade il petto,
le tue mani
sul viso,
tra i capelli, tènere,
i gesti condivisi
del cercarsi,
risate di caffè
e biscotti,
un giorno ancora
tra altre vite,
sarà averti lontana,
ma nel posto
più segreto del cuore,
quel che sarà