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Quel diritto della piccola minoranza di un quinto dei consiglieri non viene più riconosciuto da destra: addio vecchio liberalismo

Creato il 21 giugno 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Per l’Inviato speziale, come per il giornale La Provincia, c’è prova inconfutabile della spaccatura sismica del Pd:

“ed è nella richiesta di convocazione di un consiglio comunale aperto proprio sul caso Tamoil. Una richiesta firmata da otto consiglieri, riconducibili all’area magnoliana. Sui 13 in quota Pd. Un segnale che manda a gambe all’aria la tradizionale compattezza della sinistra cremonese”.

Si critichi quanto si vuole chiunque, ma i principi elementari del liberalismo e della democrazia non dovrebbero a mio timido avviso essere trascinati nel guazzabuglio delle polemiche contro “la tradizionale compattezza della sinistra cremonese”.

 

Il comma 5 dell’articolo 11 dello Statuto comunale stabilisce che per convocare un consiglio comunale, o una commissione, organi rappresentativi, sia necessario anche un quinto delle firme dei componenti.

Perché? Perché tutti i componenti di tali organi – consiglio comunale, commissioni comunali – sono rappresentanti eletti dai cittadini e tutti hanno diritto di intervenire attivamente e pubblicamente nella vita dell’amministrazione cittadina. I consiglieri sono 40, quindi le firme necessarie per convocare ad esempio una commissione sono otto. Inutile presentarne tredici. Perché? Perché questa regola è fatta proprio per tutelare le minoranze, anche se pesano solo un quinto rispetto al totale dei consiglieri. Questo principio è fondamentale nella cultura liberale di Massimiliano Salini, ispiratore dell’Inviato speziale, ma quando si tratta di raccolta firme o di votazioni a maggioranza, il Partito democratico viene immediatamente confuso con un partito totalitario. Se il Pd vota a maggioranza è spaccato in due, se è unito è bulgaro. Pazienza. Avranno un avversario imprevedibile, diabolico, come il demone di Cartesio, che mette mille dubbi, che ti chiede se quello che vedi e che sai è realtà o immaginazione. Le testate di centrodestra Inviato speziale e giornale La Provincia, con Fanti e Bazoli, non differiscono in questo mancato riconoscimento di un principio liberale (il diritto della piccola minoranza come tale) e di uno democratico (votare a maggioranza). Dovremo adattarci. Secoli di storia buttati via.

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