Quel giorno in cui ti parlai di Enoch, di Vittorio Lauro

Creato il 13 marzo 2015 da Rivista Fralerighe @RivFralerighe


Titolo: Quel giorno in cui ti parlai di Enoch
Autore: Vittorio Lauro
Casa Editrice: Inknot edizioni
Pagine: 97
Anno: 2015
Formato: Ebook
Prezzo: 2,49 €

Trama:

Nuvola è un soldato del Grande Consolato, ma un incidente apparentemente innocuo lo fa diventare un fuggitivo e solo l’intervento della Dama Rossa può aiutarlo a scoprire chi egli sia realmente. In un universo pieno di vita che ruota attorno al pianeta Enoch, tra leggendari Viaggiatori e persone del tutto normali, c’è in gioco il destino dell’universo.

Giudizio:
Enoch parte molto bene, la piccola prefazione dell’autore introduce le varie razze presenti sul pianeta del Consolato, ne fa una descrizione sommaria molto gradevole, mescolando sapientemente il concetto fantasy e fantascienza senza esagerare troppo.
Enoch appare fin da subito come un mondo pieno di cose: tra abitanti, trovate tecnologiche al limite della comicità (navi spaziali lunghe 26Km… ci risiamo!), magie e artefatti magici, non finiremmo di spiegarli neanche usando tutto lo spazio a nostra disposizione. Anche i luoghi vogliono la loro parte e non sono da meno: illuminato da colori sgargianti o scosso da tremende tempeste, Enoch è variopinto e complesso.
Innumerevoli sono anche le citazioni che il menestrello ha trovato: dal videogame Starcraft, al Signore degli Anelli passando per alcuni manga e fumetti, tante da far perdere il conto.


Beninteso, nell’ottica di una storia che si pone a metà fra il fantasy e la fantascienza, le citazioni non stonano affatto, anzi danno una dimensione in più. Peccato che l’idea alla base di tutto, sia irrimediabilmente guastata da continui errori e sbavature sulla forma e sulla sintassi che fanno supporre una totale assenza di editing o addirittura la correzione. Fin troppo spesso ci si ritrova a rileggere per capire quel passaggio a causa di periodi privi di virgole.
Il menestrello si è trovato spesso a fare un paragone tra Enoch e Terra! di Stefano Benni, in cui era presente la stessa infinità di personaggi e le innumerevoli trovate fiabesche. La differenza tra i due è la scarsa capacità di Lauro di concretizzare il suo mondo nell’intreccio. Lasciandosi guidare solo dalle sue trovate e vanificando tutto il buono che c’è nella sua ambientazione, Enoch rimane sterile.
Per tutto il racconto vengono fornite informazioni poco pertinenti o totalmente superflue a cui si accostano personaggi francamente inutili ai fini dell’intreccio. Sbavature ci sono anche nella costruzione di una trama debole e del tutto secondaria, rispetto all’infinito elenco di personaggi, artefatti, leggende e trovate tecnologiche, oltre che magie.
Enoch ha molti punti favorevoli: l’epicità dei suoi personaggi e la quantità di artefatti su cui gioca l’ambientazione sono ottimi spunti per un’unione, tra fantastico e fantasy, molto riuscita. Purtroppo il racconto si porta dietro una terribile sequela di errori, sviste e pecche dell’intreccio e la variopinta epicità non regge il confronto con simili problemi.


Sull’autore:

Vittorio Lauro laureatosi in archeologia alla Sapienza, divenuto rilevatore, topografo, modellatore 3D e piccolo imprenditore, nel 2012 pubblica Le Ere di Enoch con Il Filo. Nel 2015 torna a pubblicare con Quel giorno in cui ti parlai di Enoch edito da Inknot.

Davide Zampatori



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