Quel treno per Yuma (2007)

Creato il 22 luglio 2012 da Suerte77

Il western come qualcuno saprà è un genere cinematografico antico quasi quanto i Lumière, risalente ai primi del Novecento e poi sviluppatosi e affermatosi in via definitiva a partire dagli anni Trenta. Il suo periodo d’oro sembra esaurirsi alla fine degli anni settanta quando il genere viene ritenuto probabilmente sorpassato dalle case di produzione e di distribuzione ed ecco perché è quasi d’obbligo stupirsi a vedere l’anno 2007 accanto ad un film western (ricordiamo remake dell’omonimo film del 1957).

Il cast è di tutto rispetto grazie alla presenza di due veri e propri giganti di Hollywood: Christian Bale nella parte di Dan, veterano della guerra civile e eroe per caso, e Russell Crowe nelle vesti di Wade ricercato numero 1 e capo di una banda di rapinatori. I due si dividono la scena in modo direi equilibrato nel senso che entrambi svolgono il loro compito in maniera egregia, non rubandosi la scena ma anzi portando avanti l’eterna dicotomia tra Bene e Male, con la differenza che qui i contorni appaiono decisamente più sfumati rispetto ai canoni del genere western. Wade infatti rappresenta il cattivo capace nel momento topico di mostrare il suo lato onesto, imprigionato in una parte negativa che trova le sue radici in episodi tragici risalenti sua vita passata. Conosce e rispetta il codice d’onore di un vero uomo e del resto definisce i suoi compari come un branco di animali, prendendone di fatto le distanze. Sul finale questa presa di posizione diventa concreta nell’esecuzione dei suoi compagni di rapine, colpevoli di aver ucciso un uomo probo nonostante il suo ordine di non sparare. Questo personaggio così carismatico, imperscrutabile e ricco di valori ricorda da vicino un altro eroe western, cioè Ringo di Ombre Rosse, film che d’altra parte rappresenta un vero e proprio modello per la pellicola di James Mangold. Dan invece è un personaggio più vicino alla moderna cinematografia americana, sempre interessata ai legami famigliari, soprattutto a quelli rappresentati dalla relazione spesso complicata tra padre e figlio. Dan è un veterano di guerra che non è stato congedato da eroe in quanto la ferita che si porta appresso non è altro che il risultato di una pallottola sparata inavvertitamente dalla pistola di un suo compagno. Questo fatto condiziona tutta la sua vita compreso il rapporto col figlio che lo vede solo come un vigliacco incapace di opporsi con le armi ad un sistema che lo sta annientando. La sua riscossa nasce proprio dal viaggio che decide di intraprendere, guidato inizialmente solo dal bisogno di racimolare una somma di denaro che gli permetta di salvare la sua terra, ma poi ciò che prevarrà sarà la voglia di riscattarsi agli occhi del figlio e di se stesso compiendo un’impresa impossibile, solo contro una schiera di fucili puntati addosso.

Nella pellicola vengono rispettati i classici canoni del genere western, quindi grande predominanza del paesaggio sull’uomo con campi lunghi e lunghissimi oppure uso di primissimi piani per mettere in risalto i momenti di maggiore tensione del film. Il tema del viaggio è ovviamente fondamentale così come la presenza di un piccolo gruppo di persone costrette alla collaborazione per arrivare ad uno scopo comune. Non mancano neppure le sparatorie, i saloon e la polvere che si alza dal selciato al passaggio di cavalli al galoppo. Insomma l’operazione di ricostruzione del vecchio west è del tutto riuscita con una cura particolare per i dialoghi e per la recitazione (almeno per quel che riguarda i protagonisti principali).

Forse l’unico appunto che mi sento di fare riguarda quel senso di ridicolo che nasce dagli spari a vanvera di Dan quando sta trascinando (o meglio si sta facendo trascinare) Wade verso la stazione. Incredibilmente alcuni vanno a segno ma va beh questo è un po’ tipico del genere e quindi chiudiamo serenamente un occhio. A me il film è piaciuto molto e non è per niente pesante, anzi fila via liscio come l’olio a differenza di tanti vecchi western veramente indigesti per lo stomaco di un neofita.

VOTO 7,5 


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