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Quell'insaziabile bisogno di fotografare il proprio cibo

Da Lateatnight @LateAtTweet

Quell'insaziabile bisogno di fotografare il proprio cibo

Con l'avvento di smartphone e reti sociali, ma soprattutto con l'arrivo di Instagram si è iniziato a diffondere lo strano fenomeno che consiste nel fotografare e condividere ciò che si mangia.
Che siano piatti fatti in casa o portate del ristorante sembra che condividere con i propri amici ciò che si ha nel piatto stia diventando una necessità che a volte sembra essere più importante che mangiare con gusto il proprio pranzo.
Soprattutto nella cultura italiana il cibo ha una grande importanza, basti pensare a come i grandi eventi come i matrimoni siano festeggiati con banchetti ed ampie abbuffate o come ritrovarsi al tavolo di un ristorante sia un ottimo inizio per una trattativa d'affari.

Quell'insaziabile bisogno di fotografare il proprio cibo
In un paese ricco di tradizioni culinarie in cui basta muoversi meno di 50km per trovare piatti e ricette diverse, si può pensare che fotografare un piatto e condividerlo possa essere visto come un modo di far conoscere ricette tipiche della zona in cui ci si trova.
Trattandosi di uno dei bisogni fondamentali dell'uomo, il cibo e la ritualità intorno all'atto di mangiare hanno una grande importanza in tutte le culture. Il fatto che questa questa nuova abitudine sia diffusa anche fuori dall'Italia e che venga fotografato quasi qualunque tipo di cibo fa pensare di non trovarsi di fronte ad un'iniziativa culturale per la salvaguardia delle tradizioni.
Oltre quindi a voler far conoscere ad amici e familiari qualche piatto tipico o strano provato durante i propri viaggi devono esserci altre ragioni per questa esplosione di fotografie di cibi.
Se da una parte condividere le fasi della preparazione ed il risultato finale di un piatto fatto in casa permette di mostrare la propria bravura in cucina, lo stesso discorso non può essere fatto per i piatti ordinati al ristorante (escludendo che si voglia far vedere che bravi si è stati a scegliere il piatto).
Quell'insaziabile bisogno di fotografare il proprio cibo
Una delle possibili ragioni può essere la voglia inconscia di suscitare invidia nei propri conoscenti. Spesso insieme alla fotografia non vengono inviati dettagli come ad esempio il nome, gli ingredienti o il luogo, ma solo commenti riguardanti il sapore. Inoltre le foto propongono sempre piatti belli, curati e succulenti, difficilmente un pastone o una minestra poco invitanti (che senza dubbio possono essere buonissimi alla prova del gusto). È poco probabile che si tratti di una riscoperta del senso estetico di tutti coloro che si ritrovano con uno smartphone in mano, più probabile che si voglia mostrare la propria fortuna nel poter mangiare cibi così visivamente buoni.
Senza dover però andare a scavare tra i cattivi sentimenti si può anche pensare che fotografare un piatto serva anche a se stessi. In questo caso potrebbero entrare in gioco due meccanismi che sono attualmente studiati dai neuroscienziati. Il primo è il fatto che la vista viene usata dal cervello come un appoggio alla memoria, il secondo è che lo stesso piatto risulta essere più o meno buono in funzione di come viene presentato a causa di alcune trappole mentali. Quest'ultimo meccanismo potrebbe essere visto come la dimostrazione del detto: "si inizia a mangiare dagli occhi".
Quell'insaziabile bisogno di fotografare il proprio cibo
Da questo punto di vista le foto ai cibi sembrano derivare dal bisogno di potersi ricordare il sapore di un piatto particolarmente buono (o meglio che si pensa sia particolarmente buono in base a come viene presentato, in quanto le foto vengono scattate prima di iniziare a mangiare). In questo caso i due meccanismi sopra citati vengono incontro allo scopo: riguardando la fotografia si da supporto alla memoria nel ricordare com'era visivamente un certo piatto riportando così alla memoria il momento in cui è arrivata la portata in tavola e si è iniziato ad assaporarla con gli occhi riuscendo così a riviverne il sapore.
Trova quindi un senso, forse, questa insaziabile voglia di fotografare il proprio cibo e forse anche condividere le foto sui social network, in quanto i propri amici, solo guardando le foto, portebbero quasi sentirne il gusto.
Così che la possiate assaggiare tutti, ecco quindi una bellissima paella de mariscos mangiata a Madrid.

 

Quell'insaziabile bisogno di fotografare il proprio cibo

 

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