Quella benedetta qualità di vita

Creato il 05 gennaio 2011 da Andima
Ci sono alcune frasi che ti vengono ripetute quasi a canzoncina quando rientri a sud da emigrante perché anche senza volerlo si tira fuori il solito discorso dell'estero, vantaggi e svantaggi annessi, come se tu, lì, in quel momento, rappresentassi tutto l'estero del mondo, l'altrove, la vita al di fuori dei confini, e sarà uno scudo dell'interlocutore, sarà una difesa, sarà un effetto involontario o semplicemente la convinzione profonda di colui che afferma, ma quella frase salta sempre fuori, "sì ma qui la qualità della vita è più alta" oppure cose del tipo "sì ma quello che mangi qui non lo trovi fuori" ma anche "sì ma guarda che sole! Quanti gradi hai detto che c'erano a Bruxelles?".

E anche se non avevi per nulla intenzione di difendere Bruxelles o Dublino o altre mete straniere, non avevi neanche accennato ad un confronto, perché un confronto spesso non ha senso, perché non esiste il paradiso universale ma ognuno ha un insieme di compromessi personali da soddisfare, ognuno ha una propria bilancia da far quadrare pesando la famiglia, il lavoro, gli stimoli e tanto altro, ecco che quella frase esce fuori, magari detta da chi a quasi 30 anni vive ancora con i suoi e ha la madre che schiava affettuosa gli cucina, gli lava i panni, gli rammenta i pantaloni o da chi raramente ha varcato i confini nazionali e spesso senza miglioramenti. Ma c'è qualcosa che sfugge sempre: che la qualità della vita non è soltanto un raggio di sole, non è soltanto la pizza originale o il piatto di pasta asciutta, ma è anche la consapevolezza di un sistema sanitario efficace, di infrastrutture di comunicazioni efficienti, un livello quanto più basso di corruzione e criminalità ed altri fattori che non a caso sono presi in considerazione durante le indagini annuali dei vari indici mondiali sulla qualità della vita, senza contare che da disoccupati certe affermazioni diventano ancora più traballanti in posti, come ad esempio il Sud Italia, sicuramente bellissimi ma dove la qualità della vita va peggiorando, ufficialmente.

Ma tutto ciò conta poco, perché bastano dieci gradi in più e la cultura del mangiar bene a considerarsi fortunati per avere una qualità della vita superiore, quando basterebbe semplicemente dire d'essere felici dove ci si trova e niente più, perché il punto è proprio quello, felici ma senza bisogno di giustificazioni azzardate, perché io per adesso son felice qui a Bruxelles e tu sei felice lì dove vivi a sud, non ti dirò mai che qui si vive meglio perché non conosco i tuoi compromessi, la tua bilancia ed i tuoi sorrisi, ma ti prego lascia stare la qualità della vita, perché altrimenti chi vive a Vienna o a Vancouver avrebbe qualcosa da ridire, perché loro vivono nelle città con la migliore qualità di vita del mondo, anche se tu non saresti d'accordo e non t'interessa, non interessa neanche a me, io sto bene qui, tu stai bene lì e scambiamoci un sorriso.

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