Trama Cinque ragazzi in cerca di svago e divertimento, decidono di passare un weekend in una casa in mezzo al bosco. La casa, a quanto pare, è di proprietà del cugino di Curt, uno dei ragazzi. Appena arrivati scoprono che la cantina è ricolma di oggetti strani e particolari e, dopo aver letto una scritta in latino trovata su un vecchio diario, prende il via un incubo dal quale cercheranno di sfuggire ad ogni costo. Ma la fuga non è contemplata e i ragazzi lo impareranno a proprie spese.
Impressioni Adoro questo film! Ora che l'ho detto posso cominciare a dirvi cosa ne penso…
Prima di tutto devo fare un plauso a Joss Whedon: sceneggiatore e produttore di questa pellicola è riuscito, di nuovo, a farmi capire cosa vuol dire fare buon cinema. Grazie Joss, è dai tempi di Buffy che non smetti di deludermi!
Ora, espletata anche questa formalità, vorrei trovare il modo di farvi comprendere la grandezza di questo film. Che sì, è vero, si presenta come il massimo dello stereotipo in fatto di horror, ma è proprio questa sua caratteristica a farne una grande visione. I personaggi ci sono tutti: la bella ma stupida, il fusto che sta con la bella, la ragazza timida e introversa, il genio dello studio e il cazzone, con quantitativo formato famiglia di droghe al seguito. Quindi, su questo fronte, nulla di nuovo.
E infatti, se stessimo parlando di un film qualsiasi le cose sarebbero così. La prima frase che ci verrebbe in mente inizierebbe con le due parole più famose, mai troppo usate: che palle! E invece no, mai stati più lontani dalla verità. Perché se centinaia di pellicole ci hanno abituato a ripudiare gli stereotipi, qui la situazione si inverte e usa la classicità del termine per farne un cocktail gustoso e ben dosato. Gli stereotipi diventano motivo di evoluzione di una trama che, anche solo per come viene resa, meriterebbe una menzione d'onore.
Ma il segreto di questa pellicola non è tutto qui. si va oltre alla semplice visione, facendoci rivalutare tutto il cinema di genere degli ultimi… mmmh, quindici anni?
Non voglio farvi spoiler o raccontare eventi salienti della trama, sappiate che dopo aver visto questo film vi ritroverete combattuti, a meta strada fra il giubilo e l'estasi suprema. Ok, ok, sto esagerando, volutamente, ma dovete capire che se non ho gridato di esultanza alla fine del film è solo perché ero in compagnia della mia ragazza che, per quanto mi conosca, non avrebbe preso bene il mio saltare sul materasso come un bambino di fronte a Babbo Natale.
Perché Babbo Natale esiste, vero?
Ma andiamo avanti…
Il film si svolge bene, con alcuni cali, a mio parere comprensibili, e alcune trovate decisamente scontate. Ma, per quanto si voglia cercare il pelo nell'uovo, questo rimane un fattore secondario, che non rovina la visione. Si vive assieme ai cinque ragazzi, cercando di capire (ma in realtà avevo già capito qualcosa ben prima del finale) cosa si nasconda dietro quegli uomini che vediamo alle prese con il più grande ed enorme grande fratello che sia mai stato concepito. Due realtà, due punti di vista differenti, votati entrambi ad un unico scopo: la vittoria. È come un grande gioco, in cui sì, ci si può anche fare male, ma che alla fine risulta l'uni possibile.
E così si arriva al finale, una ventina di minuti che stravolgono tutto, che ci sbattono in faccia ogni orrore possibile e lo fanno senza ritegno ne pudore. Perché la paura si lava col sangue, e in quei venti minuti di sangue ne vedrete parecchio, ma vedrete anche l'uomo, con le sue debolezze, le sue paure e la sua forza. E quando, infine, ci viene mostrata la scelta finale, la comprendiamo e la condividiamo. In toto. Senza alcuna riserva. Ed è la cosa migliore che ci si può aspettare a quel punto.
Insomma, io stracosiglio a tutti di guardarlo, credo che sarebbe un delitto non farlo, ma so che tanto qualcuno lo lascerà perdere, convinto di trovarsi di fronte all'ennesimo slasher senza capo ne coda. E farebbe un errore. Davvero. Perché di film così il cinema ne ha bisogno, anche se chi di dovere non lo capisce, e spero che il tempo renda giustizia a questa pellicola, in parte passata in rodina alla sua uscita. Quindi ancora più naturale che mi batta per farla risplendere. È il suo destino. E gli spetta di diritto...