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Quella inquietante scritta fascista a Furio Camillo per salutare il piccolo Marco. Toglierla prima di domani!

Creato il 12 luglio 2015 da Romafaschifo
Quella inquietante scritta fascista a Furio Camillo per salutare il piccolo Marco. Toglierla prima di domani!Come abbiamo purtroppo più volte commentato e dimostrato, Roma è sempre di più una città che ti avvolge con la sua prepotenza, con la sua violenza e col suo degrado criminogeno e criminale in ogni fase della vita: dalla nascita nei reparti di ostetricia degli ospedali imbrattati da centinaia di genitori cafoni che lordano pareti, scale e muri con messaggi per i nascituri, fino alla morte in cimiteri divorati dal racket di addetti che chiedono mazzette per fare quello che è dovuto, con ladri di metallo che rubano le iscrizioni sulle lapidi e altre amenità.

A quanto pare anche il piccolo Marco, morto lo scorso 9 luglio per un incidente alla stazione Furio Camillo della Metro A, non è stato esentato.

Da qualche ora sull'uscita esterna di quell'ascensore fatale è apparsa una scritta. Ai più sarà risultata come un saluto, una testimonianza bella e popolare per il piccolo defunto. Un omaggio per una fine ingiusta. I romani sono abituati alle scritte sui muri e sono abituati al carattere col quale questa scritta è stata confezionata. In realtà si tratta di un messaggio ben preciso: la scritta è stata infatti realizzata col font tipico dei manifesti e degli striscioni delle formazioni romane di estrema destra. Secondo la rivista Vice, che in questo buon articolo ne spiega la storia, questo carattere si chiama "Ultras Liberi" (anche se comunemente è chiamato "fascio font") ed in effetti così appare registrato nelle banche di font rintracciabili in rete. Sta di fatto che è il lettering utilizzato dalle svariate conformazioni di destra estrema che infestano la città da decine di anni, forse fin dagli anni Sessanta.

Cosa è successo in questi giorni a Furio Camillo? Possono essere successe due cose. La prima è la più innocua: qualcuno, in buona fede, dovendo vergare uno striscione in omaggio a Marco lo ha realizzato semplicemente "imitando" le scritte che tante volte ha visto in giro, non ricollegando lo stile all'appartenenza politica ed a tutto quello che si porta dietro. In perfetta buona fede, insomma.


Quella inquietante scritta fascista a Furio Camillo per salutare il piccolo Marco. Toglierla prima di domani!
Quella inquietante scritta fascista a Furio Camillo per salutare il piccolo Marco. Toglierla prima di domani!

Quella inquietante scritta fascista a Furio Camillo per salutare il piccolo Marco. Toglierla prima di domani!

L'ipotesi più probabile invece è che alcuni dei gruppi di estrema destra che non mancano nell'area dell'Appio Tuscolano si siano occupati di confezionare la scritta (magari gli stessi gruppi che hanno organizzato la rivoltante contestazione al Sindaco Ignazio Marino non appena è uscito dalla metro dopo 2 ore con i genitori della piccola vittima). Cosa di per se buona e giusta se, però, non avessero scelto di farlo con il loro stile, marcando il territorio, con la loro modalità, con il loro carattere tipico e inconfondibile utilizzato per mille manifestazioni violente, per mille scritte idiote allo stadio, per mille azioni di sfida e di sciocca provocazione sui poveri muri della città. E non solo sui muri, anche su quello stesso ascensore il quale, come si vede dalle foto qui sopra è da sempre stato utilizzato come bacheca per le orrende affissioni abusive degli spazi neofascisti del circondario. Quell'ascensore, se non lo si fosse capito, è roba loro. E dunque anche quel triste fatto di cronaca deve essere roba loro. Così ragionano i gruppi medievali che, fascisti o comunisti nulla cambia, si sono suddivisi la città in contrade entro le quali agire in esclusiva.

Quella scritta, insomma, potrebbe non essere affatto un omaggio all'angelo Marco volato via, bensì un modo come un altro che questi gruppi senza scrupoli utilizzano per marcare il territorio come cani che pisciano agli angoli. Un sistema per dire: ricordatevi che qui è "zona mia" (quante volte questa locuzione ricorre nella Roma della piccola e della grande criminalità, nella piccola e nella grande prepotenza burina delle comitive?).

Sia quel che sia, quella scritta va eliminata prima di domani, prima del giorno dei funerali di Marco e del lutto cittadino. Nessuno, men che meno i ributtanti gruppetti neofasci romani, può permettersi di appropriarsi di un lutto, di strumentalizzare una tragedia così tremenda. Chiediamo a tutti di fare il possibile (divulgando questo appello) affinché in quel luogo restino solo fiori, giocattoli, pelouche e messaggi d'affetto. 

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