Sappiate che ho inserito e poi tolto per tre volte di fila la terribile FOTO che gira nel web sulle due ragazzine indiane impiccate all’albero di mango.
Inserivo la foto e pensavo: “devo farlo per loro, per queste ragazze!”
Poi la toglievo, dicendo a me stessa: “non posso, è troppo forte, troppo sconvolgente…”
Alla fine ho deciso di ritagliarla e di lasciate i rami alti del mango, dove si notano le due corde. Ma le due piccole donne, no: le ho tolte. Non ce l’ho fatta.
La foto con le due ragazze impiccate è decisa e voluta dal clan di appartenenza: hanno fatto cerchio intorno all’albero di mango perché il MONDO SAPESSE. Hanno voluto che fossero fatte foto per rendere noto l’accaduto con la testimonianza stessa dei giovani corpi.
Queste due giovani donne indiane, praticamente due bambine di 14 e 15 anni, appartenenti ai Dalit (i reietti della società indiana, i fuori casta), sono state VIOLENTATE RIPETUTAMENTE DA UN BRANCO DI 7 UOMINI E POI SONO STATE IMPICCATE. Nel branco, c’erano anche due agenti di polizia.
Solo di qualche giorno fa, la notizia della giovane donna pakistana lapidata da fratello, padre e altri uomini, all’uscita del tribunale dove era andata a testimoniare a favore del marito, da lei liberamente scelto come uomo della sua vita, senza il consenso dei familiari. La famiglia ha poi deliberato la sua morte. Era incinta di tre mesi.
E non dimentichiamoci delle studentesse rapite dal gruppo islamico estremista Boko Haram in Nigeria, ad aprile di quest’anno, per essere vendute come schiave (si dice ora che quattro ragazze siano riuscite a fuggire o siano state rilasciate… ma le altre duecento?).
L’ho scritto più volte. E’ praticamente impossibile cambiare culture antiche e radicate nel contesto sociale. Sembra una battaglia – anzi, una guerra – persa in partenza.
Soprattutto, come si fa a combattere contro usi e costumi scritti e/o orali che vedono la DONNA come un essere da manipolare-gestire, senza diritti, senza possibilità di scelta ?
E quando poi la DONNA appartiene ad una casta considerata inferiore, allora è ancora più inesistente, invisibile, inutile, calpestabile. Liberamente assoggettabile a stupro. E anche a morte.
A volte, mi sento così soffocata da tutto questo. Mi sento così impotente…
Sarebbe più semplice chiudere gli occhi, non guardare la foto delle ragazzine impiccate o altre terribili foto, non pensarci. Sarebbe più semplice osservare il sole e bere un caffè, pensando che la mia vita è diversa da queste.
Sì, sarebbe molto più semplice. Ma io non ho mai amato le cose semplici.
Come blogger, ho il dovere di dare voce a chi non ce l’ha.
E la mia voce di blogger chiede all’Occidente:
Caro Occidente, visto che non si possono cambiare CULTURE MILLENARIE,
- perché non chiudere rapporti economici-commerciali con Paesi che non tutelano con leggi adeguate le donne e non ne riconoscono pari dignità con l’uomo?
- perché non applicare sanzioni internazionali ogni volta che si assiste a rapimenti-lapidazioni-impiccagioni di donne, in Stati che considerano queste violenze come parte intrinseca di loro antichi usi-costumi?
Che domande retoriche, eh?
Come se - per l’Occidente - le donne valessero più del dio denaro.
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CONTATTI 30 maggio 2014: 26.704
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