Papa Ratzinger?
Ballata dell’odio e dell’amore (Spagna, Francia 2010) Titolo originale: Balada triste de trompeta Regia: Álex de la Iglesia Cast: Carlos Areces, Antonio de la Torre, Carolina Bang, Sancho Gracia, Manuel Tallafé Genere: clownesco Se ti piace guarda anche: La strada, It, Psychoville(uscita italiana rimandata a data da destinarsi…)
Trama semiseria Javier segue le orme del padre, vittima della guerra civile spagnola. Si arruola nell’esercito? No, diventa un clown. Ma non un clown di quelli che fanno ridere, bensì un clown triste. Dopo essersi innamorato di una equilibrista, già impegnata con un altro clown (oh, che vi devo dire? Evidentemente i clown vanno forte tra le donzelle), le cose per lui precipitano in una spirale discendente di follia e violenza. Tanto che finisce per diventare più spaventoso del clown di Ronald McDonald’s!
Melanie Thurman o Uma Laurent?
Recensione cannibale Solo una ballata triste, quando sarebbe potuta essere una splendida ballata struggente. Con l’ultimo film, Álex de la Iglesia è ritornato nella sua Spagna dopo la parentesi british di Oxford Murders e questa Balada, prevista prima o poi in uscita anche in Italia con il titolo di Ballata dell’odio e dell’amore ma per ora sempre rimandata, al Festival di Venezia 2010 è stata una delle pellicole più apprezzate e si è portata a casa anche un Orso d’Argento per la miglior regia. Un premio che non stupisce, visto che è piuttosto facile intravedere gli elementi che con tutta probabilità avranno convinto l’allora presidente di giuria Quentin Tarantino, come una scena di combattimento in apertura spettacolare in stile pulp, un’interpretazione della Storia personale che ha qualche vaga anologia con Bastardi senza gloria, la protagonista femminile Carolina Bang che sembra un incrocio tra Melanie Laurent e Uma Thurman (pur non valendo nessuna delle due, non è niente male), e pure un gusto kitsch accentuato a tratti piacevole, ma a tratti indigesto.Manuel Agnelli?
Il premio ci sta anche, visto che la regia dello spagnolo è decisamente ispirata, perlomeno nella prima parte. Il film infatti per quasi un’ora ammalia con le sue atmosfere oniriche tra il Fellini circense e qualche accenno persino horror. La vicenda del clown che si innamora di una contorsionista già impegnata con l’altro perfido e violento clown (l’attore che lo interpreta ricorda parecchio Manuel Agnelli degli Afterhours!) è un triangolo amoroso classico (quasi alla Twilight o alla Dawson’s Creek, oserei dire), ma sa affascinare e conquistare. Poi nella seconda parte il film degenera, andando in direzioni assurde e folli, troppo assurde e troppo folli persino per i miei gusti. E ho detto tutto! Nei minuti finali le componenti kitsch che fino ad allora avevano incuriosito e strappato qualche sorriso si fanno eccessive sconfinando nel trash e la storia sbanda dal grottesco poetico fin verso l’involontariamente ridicolo, con un conflitto finale che ricorda certi blockbusteroni hollywoodiani. Appare quindi piuttosto inspiegabile questa metamorfosi, ma d’altra parte non è la prima e certo non sarà l’ultima pellicola che dopo una buona partenza getta tutto alle ortiche.La Balada è un film che è un po’ come il suo clown protagonista: non fa ridere, non fa piangere, mette giusto un po’ di tristezza e pure un po’ di inquietudine. Perché a me, cresciuto tra It e Ronald McDonald’s, i clown terrorizzano sempre e comunque. Insomma, un’occasione mancata di fare una grande pellicola dove c’è un po’ di tutto, ma finisce per lasciare con (quasi) niente. (voto 6/10)