Quelle bambine dei cartoni animati giapponesi…

Creato il 08 agosto 2014 da Valigia Rossa Valigia Blu @ValigiaRossaBlu

E’ gia un paio di mattine che ascolto sigle di cartoni animati giapponesi della mia generazione.

Certo, per i nati dopo il Duemila, abituati ai vari Digimon, Pokemon, Winx (le streghe scosciate inventate in Italia, un Paese che eccelle in quanto a scosciature), nomi come Capitan Harlock, Candy Candy, Carletto il principe dei mostri non dicono assolutamente niente.

Eh, ma a noi che siamo cresciuti a pane e Bim Bum Bam, la lacrimuccia scende eccome…

In preda ad un momento di vuoto assoluto, ho analizzato alcune delle figure principali, ovviamente mentre guardavo intensamente il soffitto bianco della mia camera da letto.

Sono partita dai cartoni animati femminili, ovviamente perche’ su questo argomento sono assolutamente ferrata.

Le bambine AnniOttanta, tutte ciuccietti colorati e scubidu’, passavano i loro pomeriggi guardando e soffrendo per le vicende di personaggi come Candy Candy, il cartone animato femminile anni ottanta per eccellenza, con il quale si misurano tutti gli altri personaggi femminili.

Candy e’ una ragazzina orfana che vive nella Casa di Pony. Viene accolta praticamente in fasce all’orfanotrofio di Miss Pony e Suor Maria e le viene dato il nome di Candy (caramella), perche’ era quel che c’era scritto sulla sua bavaglia (Livello di sfiga: +1). Le e’ andata bene che non avesse quelle orrende bavaglie con i nomi dei giorni.

La cara Candy e’ una biricchina, tanto biricchina che cresce, diventa adolescente e nel frattempo resta alla casa di Pony perche’…. nessuno se la fila (Livello di sfiga:+1). Decide di partire e studiare per diventare infermiera.

Nella sua giovinezza, molti saranno i suoi amori: Anthony, Terence… Molti gli amici: Albert, Archie, Stear, Annie, il procione (che nella sigla invece e’ un gatto)… Ha ovviamente anche un sacco di nemici, Neal e Iriza fra tutti, ma insomma, sono solo quelle persone che non hanno niente di meglio da fare che torturare la gente. E loro hanno scelto Candy (livello di sfiga:+1).

Siccome, come gia’ accennato in precedenza, Candy Candy e’ anche il cartone animato sul quale si basa il livello di sfiga di tutti gli altri cartoni animati, mi sento in dovere di svelare a grandi linee il resto della storia: Anthony, primo grande amore di Candy muore (cadendo da cavallo, livello di sfiga +10); Albert, diventato amico di Candy, in seguito ad un incidente perde la memoria; Stear, grande amico di Candy muore (in guerra, livello di sfiga: +10); Terence, grandissimo amore di Candy, puntate e puntate passate a sperare che l’amore alla fine, dopo tutta sta sfiga, trionfasse…. viene lasciato da Candy. Che si autocondanna a restare sola, disperata e ovviamente sfigata. (Livello di sfiga: +115, un punto per ogni puntata della serie).

Insomma, se fosse una telenovela venezuelana, Candy sarebbe Grecia Colmenares in Topazio.

Tra in cartoni animati con bambine e bambini sventuratissimi, e’ doveroso ricordare:

  • Milly, che perde i genitori, viene adottata da una famiglia fecale e in un modo o nell’altro riesce a vincere la jella con la passione per i cavalli.
  • Georgie, orfanella australiana tanto odiata dalla madre adottiva per aver causato la morte del padre, quanto amatissima dai bellissimi fratelli adottivi (io ero perdutamente innamorata di Arthur, ma anche Abel era affascinatissimo) con i quali intratterra’ rapporti al limite dell’incesto. Alla fine, nonostante la promessa di una vita agiata a Londra, sceglie il ritorno in Australia dove vivra’ felice e serena insieme ai suoi fratelli. Chiamala scema. Georgie for the win!

  • Dolce Remi, orfanello pure lui (c’e’ una moria di genitori che non ci si crede), che all’eta’ di otto anni viene praticamente venduto  ad un anziano viandante per esibirsi in giro per le piazze con i cani e la scimmietta vestita da soldatino, Joli Coeur. Ovviamente viandante, cani e scimmietta muoiono, ma Remi’ riesce a trovar fortuna e amore alla fine.

  • Aika, ragazzina protagonista di Hello Spank. Come si evince dalla sigla, e’ orfana pure lei… perche’ il suo papa’ l’ha preso il mare. E pure mentalmente disturbata, visto che si fa consigliare in amore e amicizia da Spank (in italiano, sculacciata), un cane in salopette che parla e cammina su due zampe (e in un episodio prende il treno da solo con tanto di biglietto). Aika pero’ vive una vita agiata insieme allo zio pittore e possiamo affermare con certezza che tra i vari personaggi del suo genere e’ quello meno torturato dalla Dea della Cattiva Sorte.

Insomma, in quanto a sfiga, si vede bene che Candy batte tutti, su tutta la linea.

In quegli indimenticabili anni Ottanta della nostra infanzia c’erano questi ed una ancora piu’ vasta pletora di cartoni animati, sventuratissimi, tormentati da amori perduti e stragi genitoriali, tanto che e’ quasi un miracolo non essere stati segnati in modo permanente nella nostra psiche…. O forse si?

Puo’ essere che vedendo tutti questi nostri eroi alle prese con le disavventure piu’ svariate e che alla fine vincono, e alla grande, anche noi abbiamo imparato che non importa quanto in basso si possa cadere, cio’ che conta e’ la forza che ci mettiamo a rialzarci in piedi e affrontare la vita.

A meno che non abbiamo la sfiga assoluta di Candy Candy.

Un abbraccio,

Valigia Rossa


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