Quelle della quinta A

Creato il 19 maggio 2010 da Manuelapeace

La compagna MGM era la più riservata, voleva fare l’erborista, ma così non è andata. Aveva i capelli castani e lunghi ed ora li ha corti e biondo platino.

La compagna PS è dimagrita, non si è mai sposata, è rimasta una donna con i piedi per terra ed è sempre una brava organizzatrice.

La compagna PT ha la stessa saggezza di allora e come allora è più brava ad ascoltare che a chiacchierare, ma quando lo fa racconta storie incredibili.

La compagna SG si è sposata con il fidanzatino dei suoi quattordici anni, hanno tre figli, ha avuto una vita un bel po’ drammatica, ma riesce a mantenere una serenità ed un bel sorriso, inoltre è diventata un’apprezzata pittrice.

La compagna MLB fa da ventisette anni il medesimo lavoro, anche lei non si è mai sposata, ha gli stessi capelli lunghi, lucidi e lisci che la sottoscritta le ha invidiato per tanti anni e gli occhi azzurri come due laghetti alpini.

La compagna CC è bionda uguale ad allora, forse un po’ di più, parla a raffica e racconta cose rocambolesche, fa beneficenza ed è rimasta la ragazza buona e burlona di un tempo.

La compagna PB sembra una Barbie americana, è raffinata e bellissima, molto più chiacchierina di allora, ha un matrimonio felice, un lavoro che le piace, un sorriso che incanta e guida una decappottabile.

L’altra sera in un ristorante indiano si sono passate pollo tandoory e samosa di verdure come all’epoca si passavano i compiti in classe, hanno parlato di menopausa e creme per la cellulite, di figli e mariti, di uomini bastardi e dell’amata prof di lettere, di patologie e della ricetta del pollo al curry, di depressioni e di pittura, di quanto erano secchione quelle due del penultimo banco e del prof di diritto che era un ex prete e dispensava cioccolatini al rum dopo ogni interrogazione, di quando avevano aperto un varco nella rete di recinzione per scappare da scuola a loro piacimento, e di quando avevano messo in fuga la supplente di geografia, di che fine avessero fatto le altre, di vita, di morte e di un sacco di altre cose.

Si sono raccontate in una sera trent’anni di vite che hanno dell’incredibile, molto più appassionanti del più appassionante dei romanzi e si sono ripromesse di vedersi almeno una volta al mese.

Ad occhi estranei sembravano colleghe d’ufficio, quelle che si vedono tutti i santi giorni da anni. E invece erano le ex alunne del VA che, sebbene non si incontrassero da circa trent’anni, si sono rese conto di essere ancora più legate di quando erano in classe insieme. E nonostante ognuna di loro abbia accumulato esperienze variopinte e disparate che non si capisce come facciano ad entrare tutte in una vita sola, erano le stesse ragazzine cariche di sogni ed entusiasmo, poco disciplinate degli anni ’70.

E la sottoscritta ha scoperto che le ama tutte, sicuramente molto di più dei tempi di scuola.


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