Quelle mattine

Da Flavialtomonte

ti alzi già stanco, le ossa scomposte e le lenzuola girate. Rimandi la sveglia, ributti ogni impegno fissato nei giorni successi, quelli accaduti, mai stanchi, autoritari, imperativi, e con costanza, rimonti le forze, riallacci i sensi, e scalpiti, cercando un appiglio ed è lì, dentro il suono assillante della sveglia, dietro le ginocchia piegate e le mani legate che teneramente sposti le coperte più fresche dal tuo cuore caldo e lasci i pensieri a risposo.