Quelli a cui non piace, di Francesco Muzzioli

Creato il 10 febbraio 2012 da Libriconsigliati

Quelli a cui non piace

Titolo: Quelli a cui non piace


Autore: Francesco Muzzioli

Editore: Meltemi
Pagine: 92
Prezzo: € 11,70
Pubblicazione: ottobre 2008 (i @Riscoperti)

ISBN: 978-88-8353-657-1

Valutazione Libriconsigliati: da non perdere.

Non c’è più la critica di una volta. Come le vecchie stagioni, come il buon tempo antico, la scomparsa della critica ha lasciato dietro di sé una scia di inguaribili nostalgici, gente che vive la sua fuga come un’evidente testimonianza della decadenza dei tempi. Volutamente ho usato termini come “scomparsa” e “fuga”, e non termini sicuramente di maggior effetto, quali “morte” o “dipartita”; in quest’ultimo caso, infatti, sarei incorsa in un errore. Perché la critica non è morta: a dimostrarlo, vi sono le rubriche sui giornali, i programmi televisivi, blog e social network. Il mondo intorno a noi abbonda di critica, di giudizi più o meno meticolosi, espressi sull’arte e sul cinema, sulla letteratura e sulla musica. Apparentemente, sembra che mai come oggi, nella società dello spettacolo trasformatasi in società di spettatori, ognuno possa esprimere il proprio punto di vista al pari dei cosiddetti esperti. Se è così, perché parlare di fuga della critica?

Francesco Muzzioli, docente di teoria della letteratura all’Università la Sapienza di Roma, traccia il quadro della situazione in cui oggi versa la critica (letteraria, ma non solo), attraverso un breve, interessantissimo libro edito da Meltemi: Quelli a cui non piace. L’autore non me ne voglia se uso un superlativo per riferirmi al suo pamphlet, dato che è proprio contro l’uso, o meglio, l’abuso di un vocabolario assolutista, fatto di “meraviglioso”, “splendido”, “sublime”, che Muzzioli si staglia. Parole, queste, che caratterizzano una critica che ha rinunciato all’analisi per la sintesi, perché non c’è mai tempo, perché il mercato va di fretta e non può attendere, non vuole. Troppo poco il tempo, troppo risicato lo spazio a disposizione; alla critica non sono state lasciate che due vie: far parte del cerchio magico del mercato oppure divenire outsider.


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