Ecco, nonostante le cose si siano evolute in modo completamente diverso, c'è gente che di me continua ad avere questa immagine, di una persona che nella vita non abbia mai lavorato o faticato. "Chi Stefania? Quella la conosco bene, da quando si è sposata ha deciso di diventare una disoccupata nullafacente. Addirittura per non lavorare sai cosa ha fatto? Ha partorito una bambina che adesso ha 9 mesi ed ora è di nuovo incinta di 7 di un maschio. Se si lamenta che non trova lavoro è solo una scusa, nessuno l'ha obbligata a fare due figli uno di seguito all'altro. E' sempre stata viziata, prima dalla mamma e ora dal marito."Bene o male questo è quello che le persone a me più vicine, o no, pensano. Quelli che ben pensano...ricordate no??Mi piacerebbe tanto poter parlare un giorno con calma con questa gente e raccontare loro tutto quello che mi è successo da quando ho iniziato il liceo a oggi. Ma probabilmente troverebbero noioso e caso umano il fatto che in meno di 10 anni la mia famiglia sia andata disintegrandosi, per malattie, psicosi e cause natutrali. Che uno dopo l'altro abbia perso i familiari più importanti: da quelli che mi sono statai punti di riferimento costante a quelli che pur dovendolo essere non ci sono mai stati. Al fatto che tra queste perdite ci fosse anche un padre, non le toccherebbe minimamente perchè sapevano che tanto non andavamo d'accordo.Se poi passassi a raccontare che io in effetti ho SEMPRE lavorato da quando avevo 18 anni, in modo a volte retibuito, facendo la commessa, lavorando in spiaggia o dando ripetizioni o non retribuito, ma solo per la gloria, lavorando per istituti di cultura, queste persone si farebbero delle sane risate perchè per loro il lavoro è altro e a me non piace faticare.Se poi raccontassi che dopo aver lavorato e studiato per tutti gli anni dell'univeristà, che alla fine sono stati solo 5 invece di 4, ho tentato per 2 anni di lavorare usando la laurea che avevo conseguito, viaggiando per il mondo, affrontando sfide e persone sempre diverse e sempre da sola, mi direbbero con saccenza che se avessi voluto lavorare davvero non sarei dovuta tornare perchè chi ha una laurea non può abitare a Santo Stefano al Mare. Se a loro rispondessi che i motivi del mio ritorno, nonostante negli Stati Uniti avessi trovato un ambiente ideale per la mia carriera, erano legati a problemi di salute familiare, allora si che riderebbero di gusto. Perchè se per me la famiglia è la prima cosa, più importante ancora di quanto non lo sia stata per Don Vito Corleone, per loro forse non ha alcun valore.Poco importa che poi abbia lavorato qualche anno sulle navi, li mi sono sicuramente divertita senza faticare. E degli anni passati a lavorare come segretaria al porto? Bè risponderebbero che poi mi hanno licenziata. Il fatto che il mio datore abbia chiuso per la crisi e si sia licenziato da solo è un dettaglio.Il fatto importante è che sono e rimango una DISOCCUPATA, che non ha voglia di lavorare ma che vuole mantenere certi vizi imprescindibili. Vizi che nemmeno William deciderebbe i concedere a Kate, come una pizza ogni tanto, qualche fine settimana in montagna in una casa DI MIA MADRE e ...e basta direi che i miei vizi sono finiti qui. Giustamente risponderebbero che prima di pensare ad andare in montagna (che poi faccia bene ai bambini è un dettaglio) dovrei trovare un lavoro e togliermi tutte queste pretese dalla testa.Ecco questa è la persona viziata che voi tanto giudicate disprezzate e offendete. Ho scritto tante belle parole tra le quali voi saprete leggere solo DISOCCUPATA e VIZIATA.Che stia passando qualche anno tranquillo dopo anni di incubi (che saranno mai stati una decina di funerali, malattie e perdite varie, non lo so, in fin dei conti è il corso naturale della vita) è solo un dettaglio che non conta. Che il non lavorare pesi più a me che a voi, nemmeno. Ho provato in tutti i modi a farmi apprezzare per quella che sono, a essere discreta, a non intervenire in fatti che non mi competono ma questo continua a fare di me un'estranea.Eccomi, mi presento sono Stefania, sono disoccupata, viziata e estranea (scomoda).Auguri.
Ecco, nonostante le cose si siano evolute in modo completamente diverso, c'è gente che di me continua ad avere questa immagine, di una persona che nella vita non abbia mai lavorato o faticato. "Chi Stefania? Quella la conosco bene, da quando si è sposata ha deciso di diventare una disoccupata nullafacente. Addirittura per non lavorare sai cosa ha fatto? Ha partorito una bambina che adesso ha 9 mesi ed ora è di nuovo incinta di 7 di un maschio. Se si lamenta che non trova lavoro è solo una scusa, nessuno l'ha obbligata a fare due figli uno di seguito all'altro. E' sempre stata viziata, prima dalla mamma e ora dal marito."Bene o male questo è quello che le persone a me più vicine, o no, pensano. Quelli che ben pensano...ricordate no??Mi piacerebbe tanto poter parlare un giorno con calma con questa gente e raccontare loro tutto quello che mi è successo da quando ho iniziato il liceo a oggi. Ma probabilmente troverebbero noioso e caso umano il fatto che in meno di 10 anni la mia famiglia sia andata disintegrandosi, per malattie, psicosi e cause natutrali. Che uno dopo l'altro abbia perso i familiari più importanti: da quelli che mi sono statai punti di riferimento costante a quelli che pur dovendolo essere non ci sono mai stati. Al fatto che tra queste perdite ci fosse anche un padre, non le toccherebbe minimamente perchè sapevano che tanto non andavamo d'accordo.Se poi passassi a raccontare che io in effetti ho SEMPRE lavorato da quando avevo 18 anni, in modo a volte retibuito, facendo la commessa, lavorando in spiaggia o dando ripetizioni o non retribuito, ma solo per la gloria, lavorando per istituti di cultura, queste persone si farebbero delle sane risate perchè per loro il lavoro è altro e a me non piace faticare.Se poi raccontassi che dopo aver lavorato e studiato per tutti gli anni dell'univeristà, che alla fine sono stati solo 5 invece di 4, ho tentato per 2 anni di lavorare usando la laurea che avevo conseguito, viaggiando per il mondo, affrontando sfide e persone sempre diverse e sempre da sola, mi direbbero con saccenza che se avessi voluto lavorare davvero non sarei dovuta tornare perchè chi ha una laurea non può abitare a Santo Stefano al Mare. Se a loro rispondessi che i motivi del mio ritorno, nonostante negli Stati Uniti avessi trovato un ambiente ideale per la mia carriera, erano legati a problemi di salute familiare, allora si che riderebbero di gusto. Perchè se per me la famiglia è la prima cosa, più importante ancora di quanto non lo sia stata per Don Vito Corleone, per loro forse non ha alcun valore.Poco importa che poi abbia lavorato qualche anno sulle navi, li mi sono sicuramente divertita senza faticare. E degli anni passati a lavorare come segretaria al porto? Bè risponderebbero che poi mi hanno licenziata. Il fatto che il mio datore abbia chiuso per la crisi e si sia licenziato da solo è un dettaglio.Il fatto importante è che sono e rimango una DISOCCUPATA, che non ha voglia di lavorare ma che vuole mantenere certi vizi imprescindibili. Vizi che nemmeno William deciderebbe i concedere a Kate, come una pizza ogni tanto, qualche fine settimana in montagna in una casa DI MIA MADRE e ...e basta direi che i miei vizi sono finiti qui. Giustamente risponderebbero che prima di pensare ad andare in montagna (che poi faccia bene ai bambini è un dettaglio) dovrei trovare un lavoro e togliermi tutte queste pretese dalla testa.Ecco questa è la persona viziata che voi tanto giudicate disprezzate e offendete. Ho scritto tante belle parole tra le quali voi saprete leggere solo DISOCCUPATA e VIZIATA.Che stia passando qualche anno tranquillo dopo anni di incubi (che saranno mai stati una decina di funerali, malattie e perdite varie, non lo so, in fin dei conti è il corso naturale della vita) è solo un dettaglio che non conta. Che il non lavorare pesi più a me che a voi, nemmeno. Ho provato in tutti i modi a farmi apprezzare per quella che sono, a essere discreta, a non intervenire in fatti che non mi competono ma questo continua a fare di me un'estranea.Eccomi, mi presento sono Stefania, sono disoccupata, viziata e estranea (scomoda).Auguri.
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