Quelli che non

Creato il 30 agosto 2012 da Stimadidanno
Ah. Ciao. Tornata. Intendo tornata a buttar giù due parolette di mio che non è che si può solo pubblicar fotine grigie e citazioni. Non che io debba dire per forza, non qui almeno. Ma qui è uno dei posti dove tiro le fila, e allora passo per un saluto come si deve dopo tanto tempo mentre aspetto che arrivi lunedì con la Bionda a casa e la routine.
Ho infilzato una serie di non. Lo fanno in tanti, dicono di non dire, e intanto dicono. Anche le finte modestie e i silenzi sono racconto, con la quota di malinteso incorporata, s'intende. Per una volta userò questo espediente, che può essere quasi pudore, di non dire dicendo oppure il contrario. E allora non dirò di quanto G. mi sia mancata, di tutte le preoccupazioni banali tira-carretta, di sedie sedute all'ombra in un giardino pubblico - e la panchetta circolare della giostra che gira, gira -, della voglia di stare a casa mia, dell'amore. Non dirò della claustrofobia che si rilassa mettendo in ordine ed eliminando cartacce, di spese esuberanti dettate dalla nostalgia, del prepotente ritorno a leggere come si deve.
In privato, in quello spazio virtuale che è reso reale da una tavola pensata per me e appesa nel mio corridoio, si parla di fili e dolori e utili idioti e terre desolate vecchie. Altrove, si mandano baci dalla provincia e si aspettano risposte con curiosità. A LA un'americanina si sporca le mani e si siede per terra on the dusty concrete floor. Luoghi, sempre luoghi. Spazi in cui stare bene. In testa ho le terre desolate nuove, da capire ed esplorare che tanto adesso ce la faccio, e poi concordanze e associazioni mentali bizzarre che viaggiano su e giù negli anni e tra le facce che non si dimenticano. Occhi travestiti di ingannevole ironia, occhi che si esibiscono. Occhi che parlano, occhi che ascoltano.   
Fotina per niente pertinente, ma un tocco di giallo nella non più estate ancor ben ci sta.


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