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Quelli di Macao, quando non basta essere contro per essere nel giusto. La presunzione nella cultura non può esistere, la cultura è confronto.

Creato il 20 maggio 2012 da Slasch16

Quelli di Macao, quando non basta essere contro per essere nel giusto. La presunzione nella cultura non può esistere, la cultura è confronto.L’web è stato inondato dalla solidarietà espressa da internauti ai ragazzi del Macao vittime del comune o del sindaco Pisapia secondo i punti di vista perchè il problema non erano i ragazzi del Macao ma andare sempre e comunque contro la politica.
Persone che si sono scagliate contro Pisapia da migliaia di chilometri di distanza, senza nemmeno informarsi, solo per confermare un proprio pensiero precostituito e per accusare Piasapia di non mantenere le promesse.
Persino Dario Fo, precursore delle occupazioni di spazi culturali, è accorso immediatamente per dare supporto e pubblicità ai ragazzi del Macao invitando il comune, la giunta, a fare qualcosa per questi ragazzi.
E questo la giunta ha fatto, alla faccia di chi ha criticato precipitosamente e da prevenuto in attesa di qualche scivolata di Pisapia.
La sinistra più sinistra di tutti, la migliore e la pura di spirito, che regolarmente scivola sulla buccia di banana per esagerazione da contestazione.
Dario Fo è da sempre attento e contro ma è anche molto intelligente ed infatti, se commette un errore, lo individua e ne prende atto in un breve lasso di tempo, ciò che altri non sono capaci di individuare e quindi di prendere atto di essere stati precipitosi.
Il gusto di sentirsi diversi, migliori, più democratici degli altri alle volte fa brutti scherzi e capita di pestarne una grossa, non stiamo parlando di Casa Pound, stiamo parlando di collettivi diversi probabilmente di sinistra ma si sa che la sinistra ha sempre qualcuno più a sinistra di tutti, sempre in malafede e, come ha risposto una ad un mio commento, non hanno le fette di salame davanti agli occhi.
Dico subito che non c’è bisogno di avere le fette di salame negli occhi, basterebbe informarsi, aggiungo che le fette di salame davanti agli occhi si possono anche togliere per farsi un panino, se si hanno nella testa, nel cervello, l’operazione è impossibile.
Non basta suonare l’orchestra in piazza per avere ragione,essere più liberi e democratici, si deve anche ragionare ed accettare il confronto con l’unica istituzione che ha dato risposte alle loro domande, con la giunta precedente invece delle risposte avrebbero preso solo le botte dalla polizia.
Io sono favorevole ai ragazzi del Macao ed il mio punto di vista conta meno di nulla, più facile fare bella figura dando ragione ai ragazzi a prescindere, sentirsi parte della maggioranza e rivoluzionari della cultura ma, se non si collega il cervello e non si colgono le opportunità che la Giunta di Milano propone si passa solo dalla parte del torto e chi, sin dalla prima ora, si è schierato dalla parte del Macao volta le spalle e si lascia immerso nel suo brodo di prosopopea e presunzione.
L’esatto contrario della cultura, che si confronta ed accoglie le aperture e le occasioni, non si fa cultura rifiutando il confronto, quello è il pensiero unico non cultura.
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Nel mio piccolo, nella mia ignoranza dato che ho solo la terza media, vorrei dire a collettivo di intellettuali ed artisti del Macao, che per volare prima delle ali ci vuole il cervello.
Abbassino le ali, della presunzione, e usino il cervello della modestia.
Non lo dico perchè l’ha detto Dario Fo, l’ho detto prima e sono stato criticato perchè ho difeso Pisapia, io ho difeso la logica.
Se la cultura è presunzione ha fallito il suo scopo, coinvolgere quelli come me, far capire a chi ha meno strumenti e capacità.
Gente che parla solo tra di loro per darsi ragione uno con l’altro, è un salotto non è cultura, Pasolini parlava e scriveva per gli ignoranti ed è per questo che gli intellettuali l’hanno capito vent’anni dopo.

 


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