Quello che c’è tra noi di Huntley Fitzpatrick

Creato il 10 giugno 2014 da Nasreen @SognandoLeggend

Quello che c’è tra noi

Serie My Life Next Door #1

di Huntley Fitzpatrick

Titolo: Quello che c’è tra noi
Autore: Huntley Fitzpatrick (Traduttore: I. Katerinov)
Serie: My Life Next Door #1
Edito da: DeAgostini
Prezzo: 17.00 €
Genere: Romance
Pagine: 432 p.

  

Trama: I Garrett sono l’esatto contrario dei Reed. Chiassosi, incasinati, espansivi. E non c’è giorno che, a insaputa di sua madre, Samantha Reed non passi a spiarli dal tetto di casa sua, desiderando di essere come loro… finché, in una calda sera d’estate, Jason Garrett scavalca la recinzione che separa le due proprietà e si arrampica sul pergolato per raggiungerla. Da quel momento tutto cambia e, prima ancora di rendersene conto, Sam inizia a trascorrere ogni momento libero con il paziente e dolce Jase, a cui piace fare tutto quello “che richiede tempo e attenzione”, come dedicarsi agli animali, riparare oggetti rotti e soprattutto… provare a far breccia nel cuore della sua diffidente vicina. Perché non c’è nulla di più appagante che riuscire a strappare un sorriso alla ragazza della porta accanto.

Serie My Life Next Door:

1. Quello che c’è tra noi, 2014 (My Life next door #1)
2. The boy most likely to  (My Life next door #1)

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di CriCra

Oggi, qui su SognandoLeggendo, voglio darvi in Anteprima, la mia personalissima opinione su un nuovo romanzo di prossima uscita. Aspettando il 17 Giugno eccomi qui a parlare di: “Quello che c’è tra noi” scritto da Huntley Fitzpatrick. Primo di una duologia, di genere young adult, questo libro ci racconta la storia di due famiglie a confronto, dei componenti che ne fanno parte e in special modo di due di loro.

Siamo nel Connecticut, negli Stati Uniti. Voce narrante è Samantha (Sam) Reed, una ragazza diciassettenne, bella brava e scrupolosa, figlia di Grace, una promettente Senatrice che lotta ogni giorno per affermare la sua carriera politica. Una madre che all’apparenza risulta essere una vera snob nei confronti di una famiglia molto numerosa, disordinata e chiassosa come i Garrett, i suoi vicini. Grace però nasconde nel suo intimo tutta la rabbia e la frustrazione di essere stata abbandonata dal proprio marito nel momento di maggior bisogno, con una bimba piccola da crescere e un’altra in arrivo.

A pagarne le conseguenze sarà Sam la quale si ritroverà a dover fare tutto ad un certo modo, comportarsi in un certo modo e fare amicizie sempre ad un certo modo. A rompere questa sua triste routine ci penserà uno degli 8 figli dei coniugi Garrett, Jason (Jase), alto, bello da impazzire e con due occhi splendenti color smeraldo. I due inizieranno a conoscersi grazie soprattutto all’intraprendenza di Jase, che non mancherà di andare a cercare Sam addirittura sul davanzale antistante la finestra della sua camera. Fa tanto Dawson’s Creek, vero? Per non parlare poi di questa famiglia pazzerella un po’ alla Bradford Family, qualcuno di voi se li ricorda?

“Sentiamo provenire una risata dal campo da basket. Mi giro e vedo un ragazzo che agguanta una ragazza, la fa piroettare e poi la posa a terra e la stringe a sé.
«Perché non sei laggiù con loro?» gli chiedo.
Mi guarda a lungo, sembra di nuovo che cerchi le parole giuste. «Dimmelo tu, Samantha.» Poi si alza, si stiracchia, mi dà la buonanotte e si cala dal pergolato.”

Due famiglie, due stili di vita tanto diversi tra loro. Da un lato la serietà, la metodicità meccanica quasi maniacale in ogni aspetto giornaliero e rapporti affettivi limitati al minimo sindacale. Dall’altro, l’esuberanza di una famiglia affiatata, frugale e “popolana” che non si arrende davanti agli ostacoli e ai pregiudizi della gente.

Una storia d’amore ma non solo. Qui si parla di famiglia, dell’importanza dei valori della vita, della fiducia in se stessi e della lealtà, cosa che Grace, la madre di Sam non si preoccuperà più di tanto di mantenere. Una Senatrice che declama l’importanza della famiglia, del bene comune, della multiculturalità e poi nel privato detesta anche la sola vista del giardino messo a soqquadro dei suoi fastidiosi ed esuberanti vicini. Un personaggio davvero odioso. Per non parlare di quel subdolo di Clay Tucker, l’uomo che la spingerà ad essere così cinica e amorale.

Per fortuna, a fare da contraltare a questi personaggi negativi, ce ne sono alcuni che mi hanno fatto davvero divertire come uno dei fratellini più piccoli di Jase, George, il quale racchiude nel corpo di un bambino di 4 anni, la mente erudita di un uomo adulto e geniale. E poi ancora: Tim Mason – il quale sarà il protagonista del 2° libro assieme ad Alice, la sorella maggiore di Jase – problematico e avvezzo a bere e a tramortirsi con il fumo, fratello della migliore amica di Sam, Nan che verso la fine però non si comporterà come tale.

Due protagonisti davvero ben costruiti, con tutte le problematiche della loro età da affrontare: Sam, altruista e leale fino al midollo rimarrà estasiata dalla benevolenza e dalla sincerità disarmanti di Jase, capace di spazzare via l’incredulità e la ritrosia iniziale che provava nei suoi confronti, ammirandolo sempre di più, giorno dopo giorno.

«Voldemort è fuggito» annuncia Duff.
«Porca miseria.» Jase sembra agitato, e non capisco perché, visto che l’ultimo Harry Potter è uscito da un pezzo. «L’hai tolto dalla gabbia?» Jase raggiunge con due lunghe falcate la porta di camera sua.
«Solo per un momento. Per vedere se stava per cambiare pelle.»
«Duff, lo sai che non si fa.» Jase è in ginocchio a guardare sotto il letto e il comò.
«Voldemort è…» chiedo a Duff.
«La serpe del grano di Jase. Il nome gliel’ho dato io.»
Devo fare appello a tutto il mio autocontrollo per non saltare sul comò. Jase sta frugando nell’armadio. «Gli piacciono le scarpe» spiega senza voltarsi.
Voldemort, il serpente feticista. Fantastico.”

Uno young adult semplice e carino, piacevolmente scorrevole e adatto a tutti, che si arricchisce di attrattiva nel momento in cui viene aggiunto quel tocco di drammaticità a movimentarne la trama. Dove alla fine lo scontro tra cinismo e falsità viene spazzato via dalla verità. Una piccola morale che sono riuscita ad estrapolare a lettura conclusa è questa: “i figli non dovrebbero mai pagar di conto per gli errori fatti dai genitori. Mai.
Buona lettura a tutti!

Huntley Fitzpatrick:Sin da piccola, quando viveva in un piccolo paesino sulla costa del Connecticut, Huntley Fitzpatrick ha sempre voluto fare la scrittrice. Una volta laureata, ha lavorato in diversi settori, facendo i lavori più disparati, incluso l’editor per Harlequin. Ora ha esaudito il suo desiderio e scrive a tempo pieno… quando non deve occuparsi dei suoi sei figli! Vive insieme alla sua numerosa famiglia a South Dartmouth, nel Massachusetts.


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