Quello che gli altri non vedono
di Virginia MacGregor
Autore: Virginia MacGregor
Traduttore: Chiara Baffa
Serie: //
Edito da: Giunti
Prezzo: 12.00 €
Genere: Narrativa
Pagine: 400
Trama: Milo ha nove anni e una missione molto speciale: prendersi cura di nonna Lou, che insieme ad Amleto, l’animaletto di casa, è la sua inseparabile alleata. Ogni tanto la nonna annuncia che partirà per la Grecia con il nonno. Peccato che il nonno sia morto molti anni fa… Meglio non dirlo alla mamma, che ha poca pazienza, l’importante è assicurarsi che Lou prenda le pillole che le sbrogliano i pensieri. Del resto è stata proprio lei a insegnargli che il mondo si può “vedere” anche attraverso particolari che sfuggono alle persone comuni: i rumori, il tono della voce o gli odori. Sì, perché Milo è affetto da una malattia che lo renderà progressivamente cieco. E quando un giorno la nonna dà quasi fuoco alla cucina, Milo è il primo a difenderla, ma la decisione della mamma è irrevocabile: Lou deve andare in casa di riposo. Un posto apparentemente perfetto, con un bel giardino, pavimenti lucidi come specchi e un’infermiera dal sorriso stampato. Ma qualcosa non va… Come mai la nonna dorme sempre? Perché non riconosce più nessuno? Con l’aiuto di Tripi, il cuoco della clinica, Milo inizierà la sua personalissima indagine. E quando si è allenati a “vedere” il mondo con tutti e cinque i sensi, quello che si riesce a scoprire è davvero incredibile.
Quello che gli altri non vedono scritto da Virginia MacGregor è un romanzo contemporaneo che racchiude nelle sue pagine la storia di una famiglia come tante, all’apparenza normale e comune, ma con una situazione al suo interno, se vogliamo, davvero seria, scomoda e incresciosa.
Pensate un po’ che situazione disagevole per un bambino di soli 9 anni. Per farvi un esempio pratico si potrebbe paragonare la vista di Milo come quella soggetta di chi guarda dallo spioncino di una porta. Si riesce a vedere solo un piccolo punto davanti mentre ai lati c’è solo oscurità, un po’ come i paraocchi dei cavalli. E questo piccolo puntino per Milo va restringendosi ogni giorno di più.
Perspicacia e fine intelletto. Sono queste appunto le caratteristiche che rendono speciale il personaggio di Milo in un testo che rende perfettamente l’idea di ogni dettaglio e descrizione. Per non parlare del suo gran cuore verso tutti, in special modo verso nonna Lou e il suo adorato animaletto domestico, il maialino Amleto. L’autrice ha fatto davvero un lavoro esemplare, semplice, facile da leggere e indirizzato sia ad un pubblico adulto che più giovane.
“Sandy avrebbe voluto essere al suo posto, averli lei gli occhi malati, tanto sapeva già com’era quando il mondo ti spariva intorno. Milo era rimasto sulla sua sedia con le gambe penzoloni. Ma aveva memorizzato ogni singola parola che aveva detto il dottore. «È come una luna arancione» le aveva spiegato in macchina sulla strada di casa. Poi aveva indicato la foto della sua retina che gli aveva dato il dottor Nolan: le parti bianche erano quelle danneggiate, la rete nervosa. «I miei occhi sono come un’eclissi di luna, mamma.» Da quel momento in poi, vedere un’eclissi era diventata per lui una vera ossessione.”
Un libro pregno di personaggi, uno diverso dall’altro. Oltre alla famiglia di Milo, conosceremo Tripi, un cuoco in fuga dal suo paese in guerra, la Siria. Arrivato nel bel paese, l’Italia, troverà un lavoro nella casa di cura di nonna Lou, la Nontiscordardimé, gestita dall’infermiera Thornhill, una donna dall’animo saccente, spietato, falso e cattivo. Non nego che in alcuni momenti del libro mi è venuto il prurito alle mani. Avrei voluto prendere per i capelli quest’orribile donna e sbatterla contro il muro. Lo giuro!
“L’infermiera Thornhill l’aveva minacciato di licenziarlo, ma Tripi si era sorbito tutta la sfuriata senza battere ciglio, e senza che un segno di rabbia o fastidio turbasse il suo volto. Sandy avrebbe voluto intervenire e difenderlo, dire alla Thornhill che non aveva nessun diritto di parlargli così. Che Tripi era suo… suo cosa? Suo amico? L’uomo che era stato gentile con suo figlio? Il primo uomo da quando Andy se n’era andato che l’aveva fatta sentire come se sotto quei cuscinetti di grasso ci fosse ancora una donna?”
Una storia intensa che attraverso le vicissitudini dei suoi personaggi ci parla di sentimenti significativi, dell’importanza degli affetti più cari custoditi nel proprio cuore. O di come nel mondo al giorno d’oggi ogni giorno si manifestino brutture contro ogni essere umano: anziani, bambini, donne o extracomunitari. E tralasciamo quelle sugli animali altrimenti ci sarebbe ancora tanto da recriminare. Un libro introspettivo che fa riflettere davvero tanto. Lo consiglio caldamente a tutti i sognalettori e ai loro cuori capaci di amare.