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Quello che il renzismo non dice (138) – Se il Renzi francescano vuole portare i nostri “valori” in Africa. Sull’intervista del Premier a Che tempo che fa (Rai3) e su una domanda scomoda e scottante di Fabio Fazio.

Creato il 11 ottobre 2015 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali
Un esemplare di mastino giornalistico comune

Un esemplare di mastino giornalistico comune

di Rina Brundu. “Michele, se potesse che domanda farebbe al Presidente del Consiglio?” ha chiesto Fabio Fazio all’ex direttore del grandissimo “Cuore”, Michele Serra. “Gli chiederei se si è mai posto il problema del perché la gente non va più a votare” ha risposto costui e poi se n’é andato.

Pubblicità, entra Matteo Renzi, proprio come in un qualsiasi altro atto da baruffa chiozzotta goldoniana. Due secondi netti e – qua e là interrotto da un sospiro faziano (giusto per far capire che il conduttore che intervista c’é ancora e non è andato al bar a prendersi un caffé) – lungi dal preoccuparsi dell’assenteismo elettorale, il nostro rampante Premier inizia un sermone retorico senza fine in un nuovo stile renziano francescano che a momenti ha davvero fatto preoccupare Oltretevere in vista di una futura successione al trono di Pietro.

“Finalmente Hollande e Merkel stanno su posizioni italiane… Tra vent’anni l’Italia dovrà essere leader in Africa… E se noi vogliamo che quei nostri fratelli e nostre sorelle possano restare nei loro paesi… noi dobbiamo esportare i nostri valori in Africa”….  Certo il programma renzista sembrebbe migliorato rispetto a quello leghista di enne anni fa quando i valori, meglio se in diamanti, venivano importati dall’Africa, vero è però che la domanda sorge comunque spontanea: ma quei poveri “fratelli e sorelle” dell’altro sponda del Mediterraneo non hanno già i cazzi loro? Perché aggiungere la beffa al danno?

Poi il fiume in piena rompe ogni argine e  giù tonnellate di circonlocuzioni e altri costrutti linguistici sui recenti tragici attentati in Turchia, sull’epico scontro con Berlusconi al tempo dell’elezione del Presidente della Repubblica, sulla sorpresa che lo avrebbe colto alla vista dei “risultati” ottenuti dal Jobs Act, sul rapporto irrimediabilmente “rotto” tra i romani e Ignazio Marino e sull’impossibilità per il Presidente del Consiglio di eleggere il nuovo sindaco di Roma compito che, ha concesso, spetterebbe ai cittadini dell’Urbe.

Il tutto, ha concluso, alla faccia dei gufi. E del teleabbonato ammorbato, aggiungo io, da quello che in tempi shakespeariani si sarebbe chiamato muh ado (mediatico) about nothing. Ma chi è lo spin doctor e/o l’esperto di comunicazione che lo consiglia? Uno yuppie anni 80 trombato dai produttori di Hollywood?

Ah dimenticavo… per amor di cronaca, Fazio una domanda scomoda e scottante da mastino giornalistico verace gliel’ha comunque fatta: “Presidente, come mai non esiste neppure una sua foto con il Presidente Berlusconi?”. Poi stava lì lì per chiedere pure: “Presidente, come mai non esiste neppure una Sua foto con gli alluvionati genovesi?”, ma purtroppo il tempo è finito. La prossima volta però….

Poster blanket-size del Corsera per celebrare l'intervista (tre PD al prezzo di uno) con immancabile refuso....

Poster blanket-size del Corsera per celebrare l’intervista (tre PD al prezzo di uno) con immancabile refuso….


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