Quello che il renzismo non dice (149) – Sul caso Boschi e Marino a confronto. Sul silenzio su Roma, il gigantesco conflitto di interessi governativo e sul PD “asfaltato” nei sondaggi.

Creato il 13 dicembre 2015 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali

Il logo sessista

di Rina Brundu. Straordinarie le contorsioni giornalistiche dei giornali governativi in questi giorni: l’ultima perla che si è notata é quella del Corsera che ha prudentemente trasformato l’espressione CAOS BANCHE in CASO BANCHE. Neppure nei giochi enigmistici più sofisticati si sarebbe osato tanto! Dopo cotanto “occhiello” è tutto un fiorire di titoli a caratteri cubitali sulle ovazioni che avrebbe ricevuto il ministro Maria Elena Boschi in quel della Leopolda (per inciso in quella TERRA DEGLI UOMINI – come recita il suo ispiratissimo logo evidentemente coniato da patriarca siciliano d’antan o padre-padrone sardo di leddiana memoria), e un ignorare gli ultimi sondaggi che danno il partito del leader in caduta verticale sia rispetto al M5S che alla destra di Salvini.

C’é qualcosa di mediaticamente marcio in questa Italia in balia della casta e c’é qualcosa di marcio tout-court. C’é qualcosa di marcio in questa Italia che sembra non avere il coraggio di chiedere a gran voce al Presidente della Repubblica di sciogliere il Parlamento per evidente “emergenza democratica”. Poche settimane fa, con un gesto politicamente rilevante, è stato cacciato dal suo scranno di sindaco di Roma Ignazio Marino. Le sue colpe? Avere posteggiato l’auto in zona vietata, un qualche viaggetto di troppo in America, qualche pranzo saldato dal contribuenste e un barcamenarsi senza arte ne parte in un contesto cittadino già gravemente malato, corrotto, governato dal malaffare per quella che sembrerebbe essere ormai elezione e convinzione. Risultato? Marino è stato mandato a casa come un reietto, è stato pubblicamente ripudiato dal principe e dalla sua corte, esiliato, additato come il responsabile di ogni male sotto il sole. Come non bastasse, andato Marino, sul “caso Roma” cala un improvviso silenzio di tomba: che l’Urbe sia diventata adesso la città di Bengodi, edenicamente perfetta e funzionale?

Occhielli sulle ovazioni alla Boschi nei giornali governativi

Ma vivendo in un paese in cui gli infiniti “scandali” faticosamente nascosti dalla casta, nuotano sulla superficie come bolle di un brodo maleodorante cucinato a fuoco vivo, e spingono per “scoppiare”, ecco che la nemesi non si fa attendere troppo e arriva il caos banche. I contribuenti di quattro banche italiane si ritrovano in mutande, perdono i risparmi di una vita a seguito delle cattive pratiche gestionali e amministrative della dirigenza di quelle banche, del mancato controllo degli organi deputati a farlo, della politica connivente e a scaricabarile del presente governo invischiato in un gigantesco conflitto di interessi, con il suo ministro delle Riforme imparentato su più livelli con quella dirigenza bancaria biasimevole e malaccorta. Dulcis in fundo uno di quei contribuenti, incapace di gestire mentalmente tanto dolore, si impicca. Risultato? Quel ministro, il ministro Maria Elena Boschi, viene ricevuta con le ovazioni di cui sopra nel luogo privilegiato di incontro della presente casta governativa, quella Leopolda evidentemente maschilista per autodenuncia.

A differenza di Eugenio Scalfari, che il machiavellismo sembrerebbe averlo scoperto pochi giorni orsono durante una puntata di “Otto e mezzo”, noi il machiavellismo lo conosciamo bene e ben sappiamo che quelle su elencate sono le sue regole: per sopravvivere, non importa il crimine attivo o passivo di cui sei accusato, occorre essere nelle grazie del leader. E questo ci sta. Noi però viviamo in una moderna Repubblica che credevamo democratica, che i nostri antenati hanno voluto democratica e questa democrazia, queste pratiche democratiche, abbiamo il dovere di difenderle. In ogni modo. Solo il giorno in cui il popolo italiano potrà tornare a votare e scegliere di suo, solo quel giorno si potrà dire che su questo paese politicamente e amministrativamente inguaiato, sarà tornato a splendere il sole. E anche la merda intorno comincerà a odorare di meno.