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Quello che il renzismo non dice (159) – Sull’escalation fascista del renzismo e sui commenti di Freccero. E dalla parte di Massimo Giannini.

Creato il 28 gennaio 2016 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali
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Screenshot da Il Fatto Quotidiano

di Rina Brundu. “Verso Giannini siamo alle manganellate contro chi non si allinea a Palazzo Chigi? Al pensiero che anche alle ultime elezioni, almeno al Senato, ho votato Pd mi vergogno” avrebbe detti all’AdnKronos Carlo Freccero. “Da direttore di Rai2, ho vissuto il periodo dell’editto bulgaro in prima persona ma almeno allora non tutto il sistema mediatico, compresa la rete che dirigevo, era normalizzato. Ora la realtà è ben peggiore e la censura sembra lecita forse perché perpetrata da un sedicente centrosinistra. Orrore“.

Welcome to my world!, mi verrebbe da commentare, se non che, nonostante abbia iniziato questa rubrica dopo solo poche settimane dall’avvento del renzismo – erano state comunque più che sufficienti per capire la vera natura di questa “impresa” provinciale alla conquista della Grande Mela! – anche io resto parecchio perplessa: mai e poi mai avrei pensato che in una nazione sostanzialmente democratica come l’Italia il fascismo di Stato potesse trovare tanto terreno fertile ed escalare in maniera così drammatica come sta accadendo in questi giorni.

Per certi versi siamo alla stregua di quando il Duce ammansiva il popolino intontito dalle sue imprese mediatiche, con le imprese coloniali della nazione e nel contempo lo privava di ogni libertà. Ma per altri versi siamo messi molto peggio perché a quel tempo c’era una sorta di intelligentsia con i gioielli di famiglia tra le gambe che disse no!, in maniera roboante. Oggidì la cosiddetta intelligentsia radical-chic (che più passa il tempo più pare una leggenda metropolitana), è piuttosto impegnata a guardare il portafoglio e ad assentire, a dire sempre sì ancor prima ancora che il furbetto del quartierino governativo abbia esplicitato la sua richiesta.

Tutta la mia solidarietà a Massimo Giannini fatto oggetto di attacco dai bravi governativi per avere osato esprimere il suo pensiero: che continui a farlo e che ogni uomo e ogni donna di questa nazione cominci a pensare che forse è venuto il tempo di mettere fine a queste sceneggiate, che ci sono valori incedibili e che questi non si acquistano in banca!


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