Quello che il renzismo non dice (167) – Nel paese dei diritti negati, dei legislatori senza rappresentanza e dei cazzodem.

Creato il 17 febbraio 2016 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali

Conrad nel 1904

di Rina Brundu. Fa impressione quello che sta accadendo in questa penisola attaccata all’Europa continentale per mero ghiribizzo geologico, quando la sua esatta collocazione sarebbe dovuta essere nel cuore dell’Africa nera, quella stessa che Conrad salutava con la celeberrima esclamazione: “Orrore”.

Fa impressione vedere signore discretamente ingioiellate, sbarazzine quasi, signori incravattati, satolli e bene-arrivati, per lo più nulla facenti e finanziati dal contribuente itlaliano che, senza vergogna alcuna, per interesse personale e di partito si mettono sotto le scarpe i diritti civili, i diritti degli altri, i diritti del “diverso”, i diritti imprescindibili degli esseri umani. Sono per lo più gli stessi personaggi che la domenica vanno ad ascoltare messa, si confessano un giorno sì e l’altro pure, parlano dei poveri del terzo mondo, a Natale si occupano di presepe e alberello e indottrinano i loro figli con favole diseducative tese a ricordare che il “loro Dio” è quello buono e giusto e gli altri… possono essere tranquillamente fottuti con voto-segreto procurato da “questioni di coscienza”.

Peccato che nel paese dei diritti negati, dei legislatori senza rappresentanza politica, dei cosiddetti cazzodem, la coscienza ce la siamo infilata su per il culo da tempo immemore e ci abbiamo sputato troppo come un’appendice antiestetica e fastidiosa.

Diceva Ennio Flaiano: “Il fascismo conviene agli italiani perché è nella loro natura e racchiude le loro aspirazioni, salda i loro odi, rassicura la loro inferiorità”. C’è da aggiungere che da quel “ventennio” nulla è cambiato… sono solo i “ventenni” che si inseguono… uno uguale all’altro.

Ma quanto ci vuole per capire che questo governo e i suoi giochetti immorali per restare in sella sono arrivati alla frutta?