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Quello che il renzismo non dice (172) – Dopo lo stralcio della Stepchild Adoption: del Nuovo Medioevo mentale e culturale. E delle querimonie DEM e di Gotor.

Creato il 26 febbraio 2016 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali
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Simbolo dell’Inquisizione

di Rina Brundu. Tra le tante dichiarazioni di tipo democristiano senza senso e senza vergogna che si sono sentite dopo lo stralcio della Stepchild Adoption ce n’é stata una che mi ha davvero dato misura del Nuovo Medioevo che vive questo paese. Domanda del giornalista: ma gli spagnoli – che sono per la maggior parte cattolici e che permettono questo tipo di adozioni – andranno tutti all’inferno? Risposta surreale del pseudoteologo di turno: “No, no, certo che no!”.

Onestamente non riesco a commentare oltre: mi pare che il farlo costituirebbe offesa alla dignità del mio neurone rincoglionito che sarà pure rincoglionito ma lo è sempre fino a un certo punto. Mi domando piuttosto che futuro potrà avere un paese che dirime su questioni pragmatiche di primo piano usando come benchmark di riferimento etico le gioie del paradiso e i dolori del cosiddetto inferno? Che futuro potrà avere un paese il cui governo è composto da ministri che si attivano con una determinazione che ha del “tremendo” per promuovere la discriminazione di genere, per “svergognare” il diverso? Che futuro potrà avere un paese finanche privato della sua democrazia, laddove personaggi sovente indagati dalla magistratura, senza alcuna rappresentanza nel paese reale, già membri attivi di una Casta che ha mandato alla rovina un intero Sistema, fanno e disfano, inciuciano e intrallazzano come meglio credono? Che futuro potrà avere un paese soffocato dalle nefaste spire di dogmi religiosi senza senso, obsoleti, datati, ma capaci di produrre un dolore dell’anima che immagino lacerante in tutti coloro che hanno la sventura – per infiniti motivi – di viverli?

Naturalmente non c’é futuro: c’é solo un Nuovo Medioevo senza possibiltà di cambiamento, una situazione per certi versi straordinaria nell’età digitale, unica tra i cosiddetti paesi del primo mondo che vivono una coscienza civile e politica matura e molto diversa dalla nostra. Di fatto, tra le tante “offese” perpetrate in questi giorni ai danni della comunità “gay” c’é n’é una che la lacerazione dell’anima l’ha quasi procurata a me nella sua “malvagità” degna di quella che fu la “santa” inquisizione: lo stralcio dell’obbligo di “fedeltà” voluto dai centristi per rendere chiaro ed evidente che le nuove “unioni civili” non sono cosa da equiparare al matrimonio sotto nessun punto di vista. Forse neppure gli sgherri hitleriani avrebbero osato tanto!

Non ho idea – qualora esistesse – di quale sia l’opinione del Dio cattolico nel nome del quale la banda centrista governativa, ma non solo quella, ha perpetrato questi suoi ultimi vergognosi “dealings” ai danni degli amici omosessuali (e qui preciso che per Dio cattolico non intendo il denaro accumulato dai Fondi Comuni vaticani urbi et orbi), ma posso solo immaginare che qualunque sia il suo pensiero non debba essere dei più felici. Che almeno gli vengano risparmiate le querimonie di comodo DEM e di Gotor nell’aftermath dell’inciucio con Alfano e Verdini: dato che chi va con lo zoppo impara a zoppicare la soluzione mi pare semplice, o no?


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