Quello che il renzismo non dice (176) – Sul Renzi contra-IL Fatto che si erge a paladino della “Libertà di Stampa”… in Turchia!

di Rina Brundu. Chiedendo scusa al Corpo dei Carabinieri che tutti amiamo, uso una storiella che li riguarda per dimostrare che questa è una barzelletta: “Affonda una nave e purtroppo tutto l’equipaggio annega ma sorprendentemente due carabinieri vengono trovati vivi. Sorpresi i soccorritori chiedono: “Come mai non siete annegati come tutti gli altri?”, e loro: “A noi carabinieri quando siamo in servizio è assolutamente vietato bere!”. Questa che segue – a dispetto di quanto potranno pensare i pù malfidati tra voi – è invece una verità, per inciso una notizia riportata da tutti i giornali, telegiornali del servizio pubblico, newsletters e quant’altro usa il renzismo per farsi pubblicità: Matteo Renzi avrebbe chiesto “Libertà di Stampa” in Turchia, pena il non pagamento dei miliardi che Erdogan chiede per trattenere i migranti entro i suoi confini….

Preciso pure che non si tratta di omonimia, il Matteo Renzi appena citato è proprio il nostro Premier, quello stesso che non troppi mesi fa, durante il suo festival sessista, ovvero la “Leopolda, terra di uomini”, lanciò il suo editto bulgaro, se la prese contro Il Fatto Quotidiano, il giornale di Marco Travaglio perché restìo ad unirsi al codo laudatorio nei suoi confronti già intonato da sempre da parte di tutta la restante corte mediatica italiana. E si tratta sempre di quel Matteo Renzi che per giorni, settimane e mesi è comparso in posters blanket-size (sovente ripresi anche da questo sito a scopo di denuncia mediatica), sulla Home del Corriere della Sera, di Repubblica e de L’Unità e al cui confronto il Caro-Leader nordcoreano ha un invidiabile senso della discrezione. Dulcis in fundo si tratta di quello stesso Matteo Renzi che ha fatto un sol boccone di Mamma-Rai e a voglia lamentarsi l’abbonato in prima fila!

Ripeto, non si trattava di barzelletta ma a mio avviso quest’ultima “perla” renzista meritava citazione: o come avrebbe detto l’immenso Totò “Abbondandis in abbondandum!”.

Meglio ancora: o Turchia o morte! Sic!