Quello che il renzismo non dice (55): sul passo dell’oc… pardon, del gambero e sui 6 (o 10?) punti in meno… Su una profetica analisi politica del grande Troisi.

Creato il 18 gennaio 2015 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali
di Rina Brundu. Alla fine sembrerebbe che non sia bastato nulla: né i poster mediatici giornalieri e inneggianti alle eroiche gesta del leader, né l’occupazione sistematica di ogni spazio introduttivo ai telegiornali nazionali (attività parzialmente ridotta negli ultimi tempi), né la “conversione” al renzismo di quasi tutti i democratici dissidenti (le poltrone, soprattutto se in pelle umana, hanno ancora un loro appeal), né il sostegno berlusconico al figliolo adottivo, né il modus-furbo e furbastro diventato nel tempo vera e propria arma contundente, né la congiuntura internazionale favorevole condita con marce anti-terrore et varie et eventuali.

Alla fine sembrerebbe non sia bastato nulla e oggidì proprio quei giornali che hanno creato il mantra, divulgato il Verbo, si rassegnano (?) a pubblicare in-prima il risultato dell’ultimo sondaggio politico: il renzismo avrebbe perso 6 punti! Conoscendo il modus operandi utilizzato quando si fanno queste operazioni-mediatiche e i conflitti-d’interesse che le fanno vivere, probabilmente significa che i punti persi sono almeno dieci. Ma soprattutto significa che forse quella italiana è una democrazia più matura e più formata di quanto ci abbiano dato ad intendere; che gli italiani siano più maturi e formati e dunque il “volantinaggio” digitale – non importa quanto autorevole sia la fonte che lo promuove – e il bombardamento subliminale per convincerci della bontà dell’idea-politica, arrivano dove possono.

Primavera è ancora lontana ma per la nazione sembrerebbe essere finalmente arrivato il tempo del risveglio: buone nuove, insomma, fermo restando che per un renzismo che comincia a perdere la “concentrazione”, e l’aurea di “sacralità”, siamo ben lontani dall’avere, sia a “destra” che a “sinistra”, delle forze democratiche moderne, credibili, capaci di traghettare il paese nel futuro: quanto affidamento si può fare su una Lega targata Salvini e diventata nel frattempo razzista su scala internazionale? Quanto su un Berlusconi apparentemente dormiente, attendista, che aspetta la mossa-sbagliata di un suo non ben identificato avversario politico alla maniera in cui Vladimir ed Estragone attendevano Godot?

E quanto riuscirà a tenerci saldamente-attaccati-al-fondo il prossimo presidente della Repubblica che, se la matematica non è un’opinione, sarà l’ennesimo regalo di una casta politica aggrappata al renzismo perché determinata a non andare, a non liberare la poltrona nei secoli dei secoli? Pronta a tutto per difenderla? Diceva il grande Troisi: “A Napoli la disoccupazione è un problema che va risolto. E i politici ce la stando mettendo tutta. Hanno pensato di risolvere con gli investimenti. Solo che poi hanno visto che con un camion dei carabinieri riescono a investirne uno, due. Quelli so tanti. Se vogliono risolvere veramente il problema, con una politica seria e impegnata, l’unica cosa è fare dei camion più grossi”. Profetico, su scala nazionale!

Featured image, Massimo Troisi, source Wikipedia.

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