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Quello che il renzismo non dice (96) – Pensieri di Pasquetta: dalla bicicletta di Delrio alla rimonta del M5S nei sondaggi. E sui giovani leader pentastellati che crescono.

Creato il 06 aprile 2015 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali
Image2di Rina Brundu. Per giorni Graziano Delrio – il nuovo Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti che ha recentemente preso il posto di Maurizio Lupi – è stato avvistato mentre pedalava in bicicletta tra le pagine del Corriere.it (vedi screenshot). Di più, poco prima della nomina il noto quotidiano gli aveva pure dedicato un sondaggio: vi piace Graziano Delrio come nuovo Ministro delle etc, etc? Detto altrimenti, vi piace l’idea di Graziano Delrio al posto di Maurizio Lupi? Delrio ha stravinto: sì, hanno risposto in coro gli aficionados delle consultazioni nazionalpopolari online. Io pure.

Come si fa a non essere contenti? Delrio è garbato, non ci fosse Renzi sarebbe anche un ottimo Presidente del Consiglio e non si è mai saputo di alcuno scandalo che lo riguardi. Certo, meglio sarebbe che la smettesse di pedalare tra le pagine dei giornali patinati (vabbé che non è colpa sua e bisogna sempre lasciare alla corte mediatica la possibilità di portare il suo omaggio!) e si mettesse al lavoro. Magari cercando di scuotersi di dosso quell’aria di leggerezza mediatica pensata per rassicurare che il personaggio si porta seco come una grande reclame stile Grande Fratello orwelliano. Pensata per dare certezza al popolo che guarda che il renzismo sa passare indenne tra i peggiori scandali tangentari dell’Italia repubblicana che proprio alla sua ombra nidificano e prosperano.

renzipasquettaFinita la festa il primo a tornare in aula è naturalmente il primo della classe, Matteo Renzi. Il quale Renzi viene subito fotografato nell’occhiello dello stesso giornale di cui sopra (vedi secondo screenshot). Il primo occhiello a sinistra e anche qui il conto torna (o giù di lì, Berlinguer permettendo!). Ciò che non torna sono i risultati degli ultimi sondaggi politici secondo i quali il PD avrebbe perso quasi un punto e il movimento 5 stelle avrebbe ripreso a crescere, quasi un punto e mezzo in più!. Sembrerebbe insomma che a dispetto dell’infaticabile lavoro degli spin-doctors renzisti, dell’encomiabile zelo dei redattori dei quotidiani istituzionali amici, delle migliaia di interviste anche queste pensate per “rassicurare” che si sprecano sui canali RAI, gli italiani abbiano ripreso a pensare con la loro testa. Magari – chi lo sa? – esiste finanche una formula matematica che teorizza il numero di “scandali” politici oltre i quali non è lecito andare e dopo i quali la “riconversione” mentale (il cambio di casacca?) avviene in automatico.

In realtà io penso che gli ultimi scandali tangentari siano stati solamente la ciliegina sulla torta, quel quid capace di mettere in ulteriore evidenza il carattere gattopardico di questa legislatura anche agli occhi dell’elettorato meno addentro le dinamiche patologiche della politica. Penso dunque che la nuova inversione di tendenza possa essere quella decisiva. Quella che grazie anche all’emergere di una giovane dirigenza pentastellata che diventa ogni giorno più affidabile, finanche più simpatica mediaticamente parlando (vedi i vari Di Maio, Di Battista, qualche donna, etc) – segnerà il passo e nel giusto tempo porterà l’M5S a diventare il primo partito. Che questo accadrà non ci sono dubbi (un emblema visibile di ciò che può sortire la presa di coscienza politica di una nazione democratica è senz’altro la triste parabola del berlusconismo!) e prima sarà meglio sarà!

Featured image, screenshots dal Corriere.


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