Quello che penso di Google+

Creato il 01 luglio 2011 da M0rf3us @alex_morfeus
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Da ieri sono entrato a far parte di quella cerchia (è proprio il caso di dirlo) di utenti che può usare Google+, il nuovo social network facebook wannabe di mamma Google.

L’ho usato praticamente per tutto ieri, e lo sto usando anche oggi, e posso dire di aver tratto alcune conclusioni in merito.

Inizio col dire che già da poche ore dopo la sua rivelazione al mondo, Google+ ha diviso internet in due macrogruppi: di coloro che ne stampavano già il necrologio e di coloro che invece ne vedevano le potenzialità, ed io mi schiero dalla parte di quest’ultimo gruppo.

E’ vero quanto si dice in giro, ovvero che G+ è praticamente un clone di facebook, il layout è simile, a tre colonne anche se quella centrale – dove risiedono i contenuti – è un pò più larga.

Ma ecco quello che secondo me rende G+ degno di interesse, ed anche se probabilmente non seppellirà la creazione di Zuckerberg gli si piazzerà perlomeno accanto.

La privacy

Quello che mi ha colpito in prima battuta di G+ è la completa gestione della privacy dei propri dati, non uso molto facebook ma conosco bene il pannello dei settaggi sulla visibilità dei propri dati personali, è posso assicurarvi che su G+ la granularità è di molto superiore, si può decidere per ogni singola voce dei propri dati chi può vedere cosa.

Questo è fattibile grazie al concetto delle “cerchie” – orrenda traduzione dell’inglese “circles” – che prontamente ho provveduto a ribattezzare con “bolgie” visto il richiamo tipicamente dantesco del termine

Le bolgie sono dei gruppi che possiamo creare per inserirci dentro i nostri contatti, avete presente le liste di twitter? ecco il concetto è molto simile, io ho creato ad esempio la cerchia “friendfeed” per parcheggiarci dentro i contatti coi quali interagisco su quel social network, per aiutarmi a riconoscerli durante la transizione1.

Nella gestione della privacy possiamo decidere se rendere visibile quella determinata voce al mondo intero, solo alle nostre cerchie, alle “cerchie estese” (concetto simile agli “amici degli amici” di facebook), od anche solo ad una cerchia specifica.

Applicazione Android

Chiaramente non poteva mancare, sul market possiamo trovare l’applicazione dedicata per consultare il social network direttamente dal nostro dispositivo, sono presenti le notifiche push, grazie a queste infatti ho potuto disabilitare tutte le notifiche email dal pannello di configurazione di G+ evitando di farmi tempestare la mailbox di notifiche e lasciando al telefono il compito di avvertirmi quando ne ho bisogno.

L’applicazione è ben fatta anche se un pò acerba, come l’intero progetto, d’altronde siamo ancora in stato di closed beta, e vi è la funzione di “instant upload”, una funzione che inizialmente mi ha fatto storcere il naso ma che poi, provandola, mi ha fatto cambiare idea.

Dalle impostazioni dell’applicazione android possiamo attivare questa funzionalità che ci consente di effettuare automaticamente l’upload delle foto e dei video ripresi col nostro androide, cosi possiamo ad esempio scattare al volo una foto e pubblicarla immediatamente su G+ senza dover attaccare un cavo usb al pc, trasferire l’immagine, ed uploadarla su G+. Una volta che l’upload è completato apparirà una notifica che ci segnalerà la disponibilità di nuove immagini o video da poter essere, eventualmente, pubblicate.

Questa funzionalità non pubblica automaticamente tutto quello che scattiamo, possiamo decidere anche di effettuare l’upload automatico oppure no, in caso lo effettuiamo l’immagine verrà solo inserita in un album privato su picasa e sarà visibile solo a noi, se poi lo riterremo opportuno direttamente dalla home page di G+ potremo creare un nuovo post con la foto od il video.

Molto bella anche la visualizzazione delle foto, cliccando su un immagine in un post si aprirà un frame jquery, in stile lightbox, con la foto su sfondo scuro e sulla destra una piccola sidebar con tutti i commenti del post, tramite la quale possiamo interagire direttamente durante la visualizzazione della foto:

La rivoluzione del ‘like’

Non so quanti di voi che state leggendo frequentate, o lo avete mai fatto, friendfeed. In ogni caso anche in giro per internet è abbastanza diffuso il concetto di +1, che è stato anche ripreso dalla stessa Google con il bottone chiamato appunto “+1″.

Il bottone serve per raccomandare ai propri contatti un contenuto trovato sul web, il concetto che sta alla base dell’invenzione del +1 è invece una sorta di messaggio, come per dire “condivido quello che stai dicendo”.

Bene in G+ abbiamo proprio questo concetto, il pulsante +1 è presente ed è possibile usarlo sia sui post che sui commenti in un post, e non serve a raccomandare quel post ai nostri contatti che effettuano delle ricerche su Google, bensi sostituisce il concetto di ‘like’ presente su facebook.

Chi usa friendfeed ha sicuramente avuto il piacere di notare come un un meccanismo già da tempo diffuso all’interno del social network venga ripreso in questa nuova creazione.

L’integrazione

Essendo un prodotto Google non poteva mancare naturalmente la completa integrazione coi servizi già presenti.

Nella sidebar di sinistra abbiamo infatti il widget di gtalk che ci segnala i nostri contatti inlinea, basta cliccare su uno di essi per aprire una finestrella e cominciare a chattare.

Sempre nella sidebar di sinistra abbiamo il widget degli “spunti” (altra traduzione agghiacciante), una sorta di “google reader veloce”, aprendo l’applicazione dedicata – spark – possiamo infatti inserire alcuni topic di nostro interesse per avere in pronta visualizzazione le notizie più importanti inerenti quello specifico argomento, chiaramente è presente la funzione di condivisione all’interno del nostro profilo G+.

Il videoritrovo

Ecco questa è una funzionalità che personalmente non ritengo molto utile, e che anzi si rivelerà essere una specie di “chateroulette”, con il videoritrovo instauriamo una videochiamata con i nostri contatti, peccato che se uno dei contatti abbassa la finestra video e se la dimentica tutti gli altri continuano a vederlo “a sua insaputa”. Immaginate cosa ne può venir fuori

Cosa manca a G+

Stavo per scrivere quest’ultimo titolo cosi “Cosa manca a G+ per essere l’app facebook-killer” ma poi mi sono reso conto che non lo sarà mai, non perchè G+ faccia pena, anzi, è che facebook è talmente tanto famoso e talmente tanto utilizzato dalle persone che oramai è parte integrante della vita sociale, basti pensare alle operazioni di marketing che vi vengono fatte.

Ma penso che non sia stato nemmeno l’obiettivo di google, quello di soppiantare completamente facebook, quanto più che altro quello di affiancarlo e rubargli solo un pò di utenza (vi ricordo che Google campa “profilando” le preferenze degli utenti, per poi piazzare banner pubblicitari mirati, quale arma migliore se non un social network?).

Cambia anche il concetto che sta alla base del social network, il tutto è a mio parere riassunto molto bene in questo topic aperto da killeader.

Già con pochi contatti la home si popola di un sacco di contenuti, l’utente è quindi costretto a ribaltare il concetto di social network, soprattutto se è un assiduo frequentatore di facebook.

Su facebook o su twitter si punta ad avere il maggior numero possibile di amici o di “followers”, su G+ non è cosi, più contatti hai più sarà difficile gestire la timeline del tuo account, sei quindi costretto a fare una pesante selezione dei contatti seguendo solo quelli che veramente ti interessano, ed a scremare con attenzione i gruppi al quale ogni singolo contatto per te appartiene, visto che potresti voler postare un qualcosa visibile solo ad alcuni.

A mio parere su G+ però mancano alcune cose, almeno per come sono abituato io ad usare i social network, manca il cosidetto real time, preferisco che i nuovi post salgano direttamente al top della mia home page, anzichè andare a vedere tramite le notifiche cosa è stato aggiornato od a premere f5 per aggiornare la pagina ogni 10 secondi.

Mancano anche i gruppi, non è possibile creare dei gruppi pubblici monotematici ai quali gli utenti possono iscriversi, è un concetto presente da sempre su friendfeed e ripresto perfino da facebook da qualche tempo, per questo spero che prima del rilascio pubblico Google introdurrà questa feature anche su G+.

Manca l’integrazione con gli altri social network, si – è possibile inserire sul proprio profilo dei link esterni ai nostri profili – una sorta di “mi trovi anche qui”, ma non è possibile importare il feed degli altri social network dentro G+.

Conclusioni

C’è da vedere un bel pò di cose ancora, tipo il sistema di inviti, visto che sono due giorni che Google va dicendo che i server sono carichi e che hanno sospeso gli inviti, ma mi basta creare un post inserendo l’indirizzo mail di chi voglio invitare per far entrare chi voglio io – ed infatti ieri mattina c’è stato un afflusso impressionante di utenti – anche se è da dire che nonostante la fase beta gli errori di tipo “è successo qualcosa riprova più tardi” sono stati molto pochi.

Sicuramente ci sarà una marea di cose che mi sono dimenticato (come la navigazione in stile vim tra i post con i tasti “j” e “k”, cose che solo i nerd possono capire ed apprezzare ) ma non è nemmeno la sede adatta per parlarne, altrimenti dovrei fare un post lungo chi sa quante pagine

Però G+ secondo me sarà un ottima alternativa a facebook, perlmeno per chi – come me – non lo vede di buon occhio (pochi contenuti interessanti, troppi “bimbominkia”, ecc…), e visto che friendfeed è sempre sul chi va là e non si sa mai quando i boss di facebook staccheranno la spina, almeno sappiamo che l’alternativa già ce l’abbiamo.

Per concludere vi segnalo questo ottimo post di Alessio che accosta G+ a Diaspora (effettivamente le somiglianze ci sono) per aiutare a farvi un idea di cosa è G+.

  1. Già, perchè su Google+ si interagisce col proprio profilo pubblico che nel 99% dei casi identifica la persona con nome e cognome, su friendfeed invece si è abituati a vedere solo il nickname della persona [↩]

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