Quello che vuole lei. Quel che vuole lui. Quel che vogliamo tutti.

Da Wummina @womenusersman
È una cosa che non c'è.  O meglio che in effetti c'è, ma mica come la vogliamo. No. Perché quel che vogliono le femmine, i maschi, le signorebene (tuttoattaccato), i mandrilli assettati di passera, le tigri del ribaltabile (che non so nemmeno se esista più, il ribaltabile), e pure i ciellini, ecco, quella roba lì, è contro natura. Perché quel che tutti vogliamo, noi, non è che ci accontentiamo di volerlo per un po', no, macchè, lo vogliamo a lungo, lo vogliamo per un sacco di tempo, lo vogliamo per sempre. Eh. Nemmeno i sassi durano in eterno. Perfino le montagne si abbassano, nei secoli. Le foglie cadono, le figlie crescono. I figli diventan scemi (sempre), alle volte poi figliano. Invecchiano. Sperano nella pensione e poi muoiono. Già è tanto se non di fame. Muoiono loro, se abbiam culo, dopo averci seppellito. E moriamo anche noi. Tutti. E in quest'ecatombe che è la vita, questa cazzo di CORTA CORTISSIMA VITA, che fa strage dell'universo intero, noi, maschi e femmine, signorotti e signorine, milf, showmen, colletti bianchi e fanta-manager, operaie, operati, operose formichine o sciamannati fancazzisti, poeti maledetti o maledetti e basta, pretendiamo pure di volere qualcosa di così duraturo da accompagnarci addirittura di là. Dal forno (per chi punta all'urna), dal clic-saluti-e-baci (per i materialoni), dal purgatorio (per chi ci conta) o dall'inifinta energia cosmica che ci aspetta per inglobarci ed elevarci al livello superiore (per chi fuma roba brutta).Solo che no. Niente. Non funziona. Non ancora. Non fino a che facciamo parte di questo sistema universale in cui nasci, ti guardi in giro un po', corri come un cretino e poi secchi. Qui, nel sistema (o nella matrice, sempre per chi mangia i funghi di Don Juan), tutto - tranne forse qualche equazione - è limitato nel tempo e destinato a trasformarsi.Tocca farsene una ragione. E smetterla con tutte 'ste pippe, che -davvero- non ne abbiamo il tempo.