Quanto vale un Orso d'Oro in Italia? E quanto spazio c'è (se ancora c'è) per i film di qualità nel nostro paese? Sono domande forse retoriche, purtroppo ovvie nelle risposte, proprio perchè le risposte, da molti anni ormai, sono sempre le stesse. Insomma, come potete immaginare, c'è poco da stare allegri: è passato un mese esatto dal trionfo dei Taviani a Berlino con Cesare deve morire, acclamato a gran voce dalla trionfalistica stampa nostrana come 'l'ennesima rinascita del cinema d'autore italiano' (e la parola rinascita fa abbastanza ridere, specie se accostata a due registi entrambi ultra-ottantenni!). Nel frattempo il film è uscito nelle sale, è al secondo weekend di programmazione, e già possiamo tirare le somme...
Insomma, nemmeno la vittoria di un premio prestigioso serve a diffondere cultura nel nostro paese. Mi si dirà, immediatamente, che è scorretto paragonare film commerciali e di largo mercato come quelli appena citati con una pellicola 'di nicchia' come questa. Quasi fosse una giustificazione: i film 'da festival' non vanno distribuiti perchè non hanno pubblico, neanche avessero la rogna! Non vale nemmeno la pena provarci! Ma sarà poi vero che è così? E qui scopriamo una cosa interessante: che gli incassi di Cesare deve morire, se rapportati con l'esiguo numero di sale in cui il film è uscito, sono tutt'altro che disprezzabili: la media per schermo è piuttosto alta, e le varie cronache locali parlano di
sale piene con spettatori entusiasti, con tanto di applauso finale (usanza rimasta solo o quasi esclusivamente nelle rassegne cinematografiche).
Del resto tutto ciò appare abbastanza assurdo se paragonato, ad esempio, con quello che succede in paese nostro 'vicino di casa': Paolo Mereghetti su Ciak ha citato il caso 'eclatante' del film iraniano Una separazione, vincitore dell'Oscar come miglior film straniero e acclamato in tutti i festival del mondo: ebbene, in Francia questo film ha sbancato i botteghini, incassando quasi un milione di euro
Non solo. Si potrà dire che la crisi economica, le famiglie senza soldi, i conti da far quadrare a fine mese non invogliano ad andare al cinema... e infatti in questi primi tre mesi si è avuto un calo degli incassi rispetto al 2012 di oltre il 25%. Bene. Ma lo sapete che in Francia (dove certo anche lì le famiglie borghesi non navigano nell'oro) in questo stesso periodo gli incassi sono addirittura raddoppiati? Questo perchè i cugini d'Oltralpe hanno un'attenzione e un rispetto per la cultura che noi ci sognamo. Lì il cinema viene insegnato nelle scuole, il governo locale (di destra, non scordiamocelo) non ha mai diminuito i fondi statali per il cinema, nemmeno negli anni più difficili, e adesso questi sforzi vengono ripagati. Cosa che non sarà mai possibile in un paese miope e invecchiato (male) come il nostro.