Avere i suoceri a casa per oltre un mese ha i suoi pro e i suoi contro.I suoceri. A casa. Per oltre un mese.Eh.Quando ne parlo, ci fosse mai qualcuno che mi dica: “Che vuoi che sia…”.Un tiepido incoraggiamento. Niente di niente.
Comunque, non essendo sposata, non sono i miei suoceri, ma soltanto i genitori di lui. Cambia qualcosa?Ogni anno, prima del loro arrivo, provo quella sorta di apprensione che mi porta a chiedermi: “Ne uscirò viva?”.E ogni anno, quando lui mi domanda se sono d’accordo che i suoi rimangano per cinque settimane, ho quell'attimo di esitazione che… insomma, aspetta un attimo, parliamone, non si può fare quattro?Ma poi mi sento un po’ la strega cattiva e non dico mai niente.Alla fine noi viviamo in Toscana, loro in Sicilia, vengono una volta l’anno, posso mettermi a contrattare il tempo che devono rimanere?
E poi ho un ottimo rapporto con loro. Quello che mi preoccupa è la condivisione degli spazi (stretti, perché non abito in un palazzo).Le abitudini di ognuno da far conciliare con quelle degli altri.Tipo, io mi sveglio alle sei di mattina per il lavoro, mi trascino in cucina per prepararmi un caffè e non vorrei vedere-parlare-sentire nessuno almeno per un’ora.Con mia suocera, alle sei di mattina, la cucina è già in grande fermento e se mi va bene trovo la pentola sul gas, con la cipolla che scoppietta allegramente in attesa del macinato per il ragù.Se mi va bene.E quella cipolla, a quell’ora, è proprio diabolica perché ti entra dentro e non ti abbandona per il resto della giornata.Ovunque andrai, sentirai sempre quell’odore di cipolla.
Oppure i pranzi.
I pranzi sono devastanti. Per fortuna che durante la settimana mangio fuori, perché penso che ne potrei morire.“Prendi un altro po’ di carne che oggi hai mangiato poco”.Ho mangiato poco?!? Quella quantità di cibo mi basta per una settimana!E mia suocera, dopo quei pranzi lì, quelli che non riesci nemmeno più a respirare, appena ho finito di masticare l’ultimo boccone, mi si avvicina e mi chiede: “Per stasera cosa cuciniamo?”.Mah, cosa cuciniamo? Facciamo una pasta al forno?Che poi, a proposito di pasta al forno, l’altro giorno ho scoperto che oltre ai duemila ingredienti che utilizza, ci aggiunge anche qualche uovo bollito. Sbriciolato, così mio figlio non se ne accorge, “ma anche se non si vede, la sostanza dell’uovo c’è”, mi ha detto.E certo, effettivamente è leggera una porzione di lasagne…Non conto più neanche le calorie, quante sono? Mille? Duemila? Tremila? Macchisenefrega, è tutta sostanza.E poi mi rivoluziona la casa, perché le cose se si mettono sistemate occupano meno posto e ancora non si è resa conto, dopo 7 anni che mi conosce, che se tanto io sono disordinata, non ce la farò mai a mantenere il suo ordine.Bello, indubbiamente. Ma non fa parte di me.Però.Però arrivo a casa la sera e trovo tutto pulito, lavato, stirato, cucinato e profumato.Però trovo il pane fatto in casa.Però mia suocera mi si avvicina con dolcezza e mi dà un sacco di quei buoni consigli che vengono dall’esperienza di una vita, che a me non ha mai dato nessuno.Però mio suocero, quando esco di casa la mattina, mi chiede se ho fatto colazione.Però si preoccupano per me.Però mi vogliono bene come una figlia.Però sabato scorso ho passato il pomeriggio con mia suocera a preparare la pasta al forno e mi sono sentita tanto una bambina con la mamma, che le insegna quelle cose che resteranno per la vita.Però, quando ci sono loro, mi sento parte di una famiglia.
E allora, non lo so, ma ogni volta che passano un mese a casa mia, sento che mi regalano tanto.Anche a mio figlio.Pazienza per la cipolla alle sei di mattina…